‘Noi daremo fiducia al governo Renzi con la franchezza e la lealtà. Sulle riforme costituzionali vogliamo discutere a partire dalla fine del bipolarismo italico, affidando alla sola Camera il compito della relazione fiduciaria con il Governo e la preminente funzione legislativa. Ciò detto, in modo convinto e non da ora, il tema è: il Senato è costo superfluo e residuale? O deve essere un cardine di garanzia democratica della nuova Repubblica?’. Lo ha detto il senatore del Pd Luciano Pizzetti, intervenendo nell’Aula del Senato.
‘Noi pensiamo – ha proseguito Pizzetti – che debba essere così: non un’istituzione ad elezione diretta, bensì di rappresentanza in una moderna Repubblica federale. Rivisti e riadattati, possono davvero essere punti di riferimento i modelli senatoriali tedesco o francese (forse più il secondo del primo), con funzioni colegislative su norme costituzionali, diritti civili e rapporti con Regioni ed enti locali; con funzione di controllo e verifica sulle nomine di alti dirigenti dell’amministrazione statale, anche come supporto alla giusta iniziativa contro il Moloch della burocrazia; con funzioni di inchiesta parlamentare; con ruoli sulle nomine delle Authority. In questo contesto il Titolo V va certamente rivisitato. La stagione federalista non va azzerata ma completata, e la funzione del nuovo Senato va pensata in questa chiave. Per questo sarebbe un grave errore separare la riforma del Senato dalla riforma del Titolo V’.

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