‘Fiducia tradita’
Ieri, il senatore lettiano Francesco Russo è andato a salutare il premier dimissionario. «Enrico ha visto nascere e finire governi più di una volta: anche stavolta ha affrontato tutto con la solita forza di carattere».
Stavolta però è stata una fine bruciante, con quel voto in Direzione…
«Io penso sia stato un gesto profondamente sbagliato. Ci sta la battaglia politica, che un leader prenda il posto di un altro, ma quello che non ho compreso è il fatto che non si sia voluta dire la verità».
Cioè?
«Letta non cade perché il governo è stato lento o non ha un programma. Letta cade come conseguenza diretta dell`esito delle primarie e del cambio di maggioranza nel Pd. È legittimo, ma quello che rimprovero a Renzi è di non averlo detto dall`inizio, anzi di aver detto sempre il contrario. È questo che lascia l`amaro in bocca a molti elettori. E rafforza chi sta dall`altra parte della barricata».
Vuole dire che era tutto deciso fin dalle primarie?
«Qualcuno ne è convinto. Il punto di forza di Renzi è sempre stato quello di parlare chiaro e fare scelte conseguenti: in questo passaggio non si è comportato così. Fino a qualche giorno fa si dicevano cose, men- tre da settimane si lavorava per risultati diversi».
Dice Renzi che bisogna «uscire dalla palude»…
«Parlare di ‘palude’ è un`ipocrisia: se c`è qualcuno che ci ha navigato ed ha portato l`Italia in acque tumultuose ma non più paludose, questo è Letta. E al programma ci abbiamo lavorato anche durante le vacanze di Natale, ma l`abbiamo tenuto fermo perché il Pd ha chiesto di dare la precedenza alla legge elettorale. Se la batteria si è un po` scaricata, è perché qualcuno ha staccato la spina».
C`è chi parla dí tradimento…
«Il tradimento non è una categoria della politica. Diciamo che Letta si è fidato di quanto gli è stato detto».
Avrebbe fatto meglio a non farlo?
«La fiducia nella parola che viene data credo sia un valore, e Letta non cambierà modo di fare. Certo, fino a qualche giorno fa si lanciava l`hashtag ‘Enrico stai sereno’, poi le cose sono andate diversamente…».
Servirebbe un po` più di gratitudine verso il governo?
«Ahimè, anche la gratitudine non è una categoria politica. Ma la qualità del rapporto umano, il trattamento verso Letta ha rammaricato il popolo di centrosinistra».

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