‘Ho avuto l’onore di essere additata alla pubblica riprovazione dal pulpito della mia chiesa (Annunziata di Frosinone), in presenza di mia madre. Don Giorgio se l’è presa con la senatrice che ‘vuole riaprire le case chiuse’, che vuole ‘portarci le nigeriane’ qui, tra noi bravi cristiani. No, don Giorgio, la senatrice (che sarei io e sono anche una sua parrocchiana) vorrebbe solo aiutare quelle donne, anche quelle nate in Nigeria e con la pelle nera. La legge che ho proposto vorrebbe sottrarle allo sfruttamento dei trafficanti di droga e di corpi umani, difenderle dall’ingiuria dei maschi che si servono di loro in settimana e poi la domenica vanno in chiesa con l’abito buono e la moglie a fianco. La mia proposta di legge punta ad affrontare il tema della tratta, delle nuove schiavitù, dello sfruttamento sessuale e non a girare la testa dall’altra parte. Pensavo di essere in linea con la svolta di Papa Francesco, che sta segnando una nuova fase di in un cammino verso una Chiesa realmente missionaria, sempre pronta ad aiutare i poveri e a difendere gli sfruttati, i deboli e gli abusati, decisa a bandire l’ipocrisia per sostituirla con la compassione. Il disegno di legge presentato persegue questi obiettivi. In merito alla sua omelia, caro Don Giorgio, non è il giudizio alla mia persona, gridato dal pulpito, che mi preoccupa. Mi ferisce la miopia di un Ministro della Chiesa che ripropone il frame della Nigeriana a cui sa di offrire solo la propria pena. E oltre all’ipocrisia anche disinformazione: nessuno vuole ritornare alle case chiuse. Un’idea antiquata e illiberale che viene però rispolverata per manifestare una comoda indignazione, anche dalla Chiesa, ogni qualvolta si voglia regolamentare il fenomeno della prostituzione. Quelli sono stati luoghi di schiavitù e sfruttamento voluti dallo Stato e sostenuti dalla vecchia morale vaticana che ha sempre tollerato i bordelli purché non fossero vistosi. Il tema, era prevedibile, scatena dibattiti vivaci, ma cadute di stile da parte di persone insospettabili, nell’era della Chiesa di Papa Francesco, proprio non me l’aspettavo’.

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