‘Ha ragione Bobo che su l’Unità parla di vocazione suicida. Cosa deve essere una forza politica oggi? Dobbiamo vivere in un loft o impegnarci sui territori?’
«Ha letto i giornali?»
Certo senatore Sposetti, cambiamo le regole delle interviste e le domande le fa lei?
 «No, ma volevo far notare che il governo proroga le agevolazioni per le ristrutturazioni e aumenta l`ecobonus. La notizia che campeggia in prima pagina, però, è ‘Letta mette a dieta i partiti’»
Il provvedimento sul finanziamento pubblico è quello che suscita maggiori polemiche, anche le sue dichiarazioni di queste ore lo dimostrano..
 «È questo il punto. Questo esecutivo è nato per recuperare la fiducia della gente, ma se le notizie che interessano le famiglie passano in secondo piano qualcosa non funziona. Il coro di proteste di coloro che hanno condotto campagne contro i partiti, a cominciare dal M5S e da autorevoli commentatori, dovrebbe far riflettere. Al governo voglio porre alcune domande…»
Prego senatore…
«Grazie. La prima è legata alla vignetta di Staino pubblicata da l`Unità. Bobo dice a Ilaria: ‘Quando andiamo al governo ci aumenta la vocazione suicida’, una considerazione azzeccata. Che idea ha il governo del destino della politica in Italia? Di cosa deve vergognarsi la sinistra, e non solo la sinistra?»
Gli scandali che investono la politica annebbiano le differenze, purtroppo…
«Certo, ma una cosa è il malaffare che va combattuto senza tentennamenti, altra cosa è la democrazia che va salvaguardata sempre e in ogni caso».
E il governo Letta addirittura la minaccia?
 «Vogliamo entrare nel merito?»
Naturalmente…
«Il Parlamento ha approvato tra maggio e giugno del 2012 una riforma che ha ridotto da 182 a 91 milioni le contribuzioni ai partiti. Ha disciplinato vita interna, statuti, regole, ecc. avvicinandosi in qualche modo all`attuazione dell`articolo 49 della Costituzione. Le Camere hanno lavorato su testi firmati da Alfano, Bersani, Casini, Cicchitto e Franceschini. Alcuni di questi firmatari sono autorevoli membri del governo. Tra loro non c`era l`attuale presidente del Consiglio, ma Letta allora era vice segretario del Pd. Si dice ‘troppi soldi ai partiti’, ma siccome lì ci sono segretari e vice segretari di partito, va ricordato che tanti denari li hanno spesi loro. Cosa deve essere una forza politica nel terzo millennio? Di questo deve discutere il Pd. Dobbiamo vivere in un loft o impegnarci nei territori? E perché cambiare le norme approvate meno di un anno fa, cosa è cambiato da allora?» Disaffezione e astensionismo sono aumentati, è esploso Grillo. Non le basta? «E io mi chiedo, allora, perché non siamo andati più avanti già nel 2012? A questo devono rispondere. Se – come ha detto il ministro Quagliariello – la democrazia ha un costo che deve essere sostenuto, allora va spiegato perché in Italia non deve valere ciò che vale negli altri paesi europei»
 Cioè, senatore?
«In tutti i paesi europei c`è il finanziamento pubblico e le democrazie sono solide. Oggi, mentre ogni italiano contribuisce per 1 euro e 52 centesimi, un francese per 2 euro e 46 centesimi, gli spagnoli per 2 euro e 84 centesimi, i tedeschi per 5 euro e 64 centesimi. Non saranno mica tutti matti in Francia, Spagna o Germania, vero?
 In Svizzera non è previsto alcun finanziamento…
«La Svizzera dovrebbe togliere il segreto ai depositi bancari, così conosceremmo quanti italiani hanno portato i soldi in quel Paese e qui da noi, magari, alimentano le campagne contro la politica. In tutta Europa, poi, i partiti sono riconosciuti giuridicamente. Ecco, la proposta del governo non fa alcun cenno all`attuazione dell`articolo 49 della Costituzione. Perché non si affronta il tema del riconoscimento giuridico che rappresenta uno dei limiti della democrazia in Italia? Nell`immediato dopoguerra Italia e Germania codificarono nelle loro Carte fondamentali articoli che difendevano e rafforzavano il ruolo dei partiti. Oggi si discute solo di finanziamenti sì, finanziamenti no».
Il Parlamento potrà intervenire, il Ddl del governo non è una scatola chiusa…
«Spero, perché se si sostenesse che le Camere devono approvare quel testo così com`è allora sarebbe stato meglio varare un decreto legge e porre la fiducia. Ma non mi si venga a dire che quello è un testo moderno, civile e avanzato. È facile oggi cavalcare l`animale dell`anti partito, uno si mette sopra e quello va da solo. Ogni cedimento alla demagogia e al populismo va combattuto. E il Pd, il centrosinistra, le forze che sostengono questo governo devono chiarirsi come contrastare il qualunquismo».
Senza tacere gli errori che anche il Capo dello Stato attribuisce alla politica…
«Gli errori della politica non possono portarci ad accarezzare l`antipolitica. L`ho già detto ad altri suoi colleghi: io combatto per consentire a mia figlia e ai figli di Enrico Letta di vivere in un Paese in cui ci siano partiti solidi, con gruppi dirigenti onesti che svolgano attività diffusa nel territorio per favorire la partecipazione alle scelte che riguardano il futuro di tutti».
La sua battaglia, però, va in controtendenza. I sentimenti della gente non giocano a favore dei partiti. Letta sostiene che il governo si gioca la faccia sui costi della politica…
«I leader e i gruppi dirigenti devono saper governare, non si devono limitare ad assecondare gli umori e adeguarsi all` onda…»
Deve ammettere che far rientrare il finanziamento, cassato da un referendum, dalla finestra dei rimborsi elettorali non esalta la politica…
«Io infatti sono assolutamente contrario a quel meccanismo. Bisogna ricordare che il sistema italiano consente già uno stimolo all`autofinanziamento. Una delle regole più moderne introdotte nel 2012, è stata saltata a piè pari dall` attuale governo che la vorrebbe cancellare. Questa norma significa che se Ugo Sposetti paga la sua iscrizione al Pd per il 2013, con una quota equivalente a 1000 euro, lo Stato riconosce questo sforzo al partito erogando 500 euro».
Ma non è che si lasciano i partiti sul lastrico: si introduce il due per mille. Anzi, c`è già chi parla di legge truffa odi furbata visto che il finanziamento pubblico, anche se indiretto, rimane.
 «Io prendo in prestito le parole della professoressa Nadia Urbinati: ‘lasciando che siano i privati a finanziare i partiti si darebbe alle differenze economiche la possibilità di tradursi direttamente in differenze di potere e di influenza politica, quindi alla corruzione della legalità si aggiungerebbe la corruzione della legittimità democratica’. Il due per mile di un pensionato non è il due per mille del dirigente di una grande banca.
La legge che lei auspica, anche per la sua esperienza di tesoriere dei Ds?
«Rimborsi delle spese elettorali effettivamente sostenute, partecipazione all` autofinanziamento da parte dello Stato a sostegno dello sforzo organizzativo dei partiti. E poi le fondazioni, sul modello tedesco, indispensabili per creare una nuova classe dirigente. La relazione confezionata da Giuliano Amato per Monti o il documento dei saggi nominati da Napolitano sono chiarissimi. Io vengo dalla tradizione comunista, ma registro in questo Paese un grave deficit di cultura liberale. Bisogna tenere la schiena dritta e non farsi trascinare dall`onda. Solo così si rafforza la democrazia»

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