Per il senatore del Pd serve comunque ‘un chiarimento dentro la maggioranza’
I1 Pd si ricompatta sulla mozione di sfiducia ad Alfano, «ma questa doveva essere una ovvietà», secondo il senatore democratico Giorgio Tonini, convinto che «le mozioni di sfiducia le fa l`opposizione e la maggioranza le respinge». Però di una cosa è certo il parlamentare vicino a Renzi: «Nessuno può pensare di costruire la fortuna del Pd sulle rovine del governo Letta. Il governo è forte se risponde alle emergenze economica e istituzionale per cui è nato, e il Pd è forte se vince la scommessa per cui è nato il governo».
Renzi sembra minare le sorti di Letta…
Renzi ha chiarito in maniera inequivocabile che non intende minare la tenuta del governo. Dopo di che è evidente che c`è in questo momento una fibrillazione di tutto il Pd in fase congressuale. Questo ci deve portare non a rinviare il congresso di giorno in giorno, come stiamo facendo. Si concluda la fase congressuale e il Pd avrà un segretario, che non potrà che lavorare perché il governo Letta conduca in porto la sua missione.
Un segretario anche candidato premier?
Lo statuto del Pd saggiamente identifica le due funzioni. Dobbiamo eleggere un segretario che sia anche pronto a guidare il Paese appena sarà necessario.
Deve essere pronto perché il governo è precario?
Non saremo noi a far cadere il governo, né su Alfano né per le vicende giudiziarie di Berlusconi, ma può succedere che siano gli altri a dire che non ci stanno più.
Al voto su Alfano il Pd resta compatto?
Il gruppo Pd voterà compattamente per respingere la mozione di sfiducia, sulla quale, con la sua presenza, Letta chiede di fatto una fiducia per se stesso.
Pensa che il Pdl abbia calcato la mano?
Nel merito la questione è un`altra. C`è una diffusa preoccupazione e indignazione per ciò che è avvenuto. Si è trattato di un episodio di una gravità assoluta. Sono saltate tutte le regole sia di diritto umanitario sia di certezza del diritto.
Chi dovrebbe pagare?
Le evidenti contraddizioni manifestate all`interno degli apparati del ministero dell`interno denunciate da Alfano e dal capo della Polizia hanno messo in evidenza delle défaillance.
 Dunque, secondo lei, Alfano doveva dimettersi?
Avrebbe fatto bene ad assumersi mersi la responsamta politica di quanto accaduto. Questa vicenda resta senza una responsabilità politica.
Napolitano trova «azzardato evocare responsabilità oggettive».
C`è un uso della responsabilità oggettiva che deve essere fatto in maniera guardinga quando penale o amministrativa. È evidente che va usato in maniera più estensiva quando si tratta di responsabilità politica. Quindi avreste preferito le dimissioni?
Alfano avrebbe potuto dire, dicendo il vero, di aver sottovalutato l`impegno che richiede la carica di ministro dell`Interno con quelle di vicepremier e capo di un partito, alla luce di quanto lui stesso ha denunciato. Il Pdl ci ha messo di fronte a un`alternativa inaccettabile. È evidente che non c`è proporzione tra ciò che è in gioco per il Paese e una vicenda che pure resta gravissima, ma per noi la questione resta aperta e sarà necessario un chiarimento politico dentro la maggioranza.

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