‘Siamo purtroppo abituati alla violenza volgare del linguaggio politico. Ma questa volta le pesantissime espressioni usate dal senatore Gasparri nei confronti del commissario europeo Olli Rehn e, quindi, della stessa Unione e delle sue regole, superano ogni limite’. Lo afferma il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda. E poi continua: ‘Gasparri è vicepresidente del Senato e i suoi insulti a Olli Rehn non possono essere archiviati come un fatto di ordinario malcostume politico. Rehn ha ricordato che il nostro Paese è da poco uscito da una procedura d’infrazione per deficit eccessivo ed è ancora in una situazione a rischio. Per questi motivi ci ha invitato a mantenere l’impegno del tetto del tre per cento nel rapporto deficit-Pil. Qualsiasi persona di buon senso avrebbe dovuto assentire o, al massimo, argomentare diversamente in modo civile. Invece Gasparri ha insultato Olli Rehn definendolo ‘signor nessuno’ e ‘persona sgradita”. ‘Vorrei ricordare a Gasparri che, per uscire dalla crisi, il nostro Paese non può fare a meno dell’Europa. Anzi deve lavorare affinché l’Unione si completi e cresca attraverso l’integrazione politica degli Stati membri. Per puntare al risanamento e poi alla crescita e alla reale competitività dell’Area Euro, a nessun Paese europeo può essere consentito di indebitarsi oltre le regole e i limiti concordemente fissati e liberamente accettati. Le regole si rispettano o si cambiano, non si violano. In questo quadro si inserisce la dichiarazione di Olli Rehn, ma Gasparri non l’ha capito’, conclude Luigi Zanda.

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