Governare con loro è durissimo, non passa giorno senza minacce
«Annunciare le dimissioni di tutti i parlamentari a decorrere da una data futura non si è mai visto, in nessuna democrazia del mondo».
Presidente Luigi Zanda, è la fine delle larghe intese?
«Non è accettabile che il Pdl voglia far cuocere l`Italia e il governo Letta a fuoco lento, con questo stillicidio di minacce. Le dimissioni non si annunciano, ma sí danno. Si prendano le loro responsabilità. Se vogliono stare al governo ci stiano in modo pieno, altrimenti lo dicano chiaramente».
Berlusconi fa sul serio o grida «al lupo, al lupo»?
«Nel videomessaggio abbiamo persino avuto l`impressione che volesse spingere i suoi sostenitori a ribellarsi, poí non è successo nulla. Purtroppo questo via vai di minacce produce l`indebolimento di un equilibrio politico molto delicato».
Quindi no, lei non vede arrivare la crisi.
«Io vedo delle ragioni formidabili per garantire all`Italia un minimo di stabilità, nella fase di crisi più lunga e dolorosa, sul plano economico e sociale, degli ultimi settant`anni. La sola idea che una forza politica responsabile, che rappresenta alcuni milioni di italiani, possa immaginare di risolvere i problemi del suo leader gettando il Paese nel marasma, mi sembra uno scenario poco credibile».
Non è un po` troppo ottimista?
 «Sarà pure un eccesso di ottimismo il mio, ma non credo che il Pdl aprirà una crisi che non può portare a elezioni immediate».
Napolitano non scioglierà le Camere?
«Una legge elettorale che fa schifo ci fa rifiutare il ritorno al voto».
Lei è il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, i suoi senatori voteranno compatti la decadenza del senatore Berlusconi?
«Saranno certamente compatti. Ma intanto deve terminare il procedimento della Giunta. Il presidente Berlusconi avrà tutte le possibilità di difendersi in una udienza pubblica, poi si andrà in camera di consiglio».
Esiste la possibilità che venga confermato senatore?
 «Non voglio dire questo, dico che la Giunta ha una natura paragiurisdizionale e deve essere lasciata lavorare in santa pace, senza più le pressioni che abbiamo visto».
Se si dimettono i parlamentari del Pdl, a Napolitano non resterà che sciogliere le Camere.
«Ragionare sulla base di ipotesi che non hanno sin qui avuto un seguito reale mi sembra un esercizio sbagliato che mi rifiuto di fare».
Letta continua a invocare stabilità, ma i partiti non sembrano sentirlo.
«Letta non è solo perché a chiedere stabilità, oltre al presidente della Repubblica, sono il tessuto industriale del Paese, i grandi opinionisti, i lavoratori… E il Pd. Per noi è un punto fermo, da quando è nato il governo».
Epifani non fa che dire quanto sia duro governare col Pdl…
«Non è duro, è durissimo. Perché sono gravissimi i problemi del Paese, perché c`è una alleanza di necessità con un nostro avversario politico naturale e perché la quotidiana minaccia di staccare la spina rende tutto più difficile. A Berlusconi vorrei ricordare che il mondo ha dei problemi più grossi del suo destino personale».
Dica la verità, se staccasse la spina ora per il Pd sarebbe un bel vantaggio…
 «Noi stiamo scommettendo sulla sconfitta della crisi e non sulle elezioni a breve. Il Pd, pur con tutti i suoi problemi interni, conferma testardamente la sua volontà di risolvere i problemi del Paese».
Non pensa che, in ogni caso, Letta avrà bisogno di un voto di fiducia per ripartire?
«Può darsi, lo deciderà lui. Ma la fiducia a un governo non si esaurisce con un voto, servono comportamenti coerenti ogni giorno e ogni minuto. Sí vedrà sulla legge di Stabilità chi è per l`Italia e chi si occupa dei fatti suoi».

Ne Parlano