‘Il Presidente Napolitano accende i riflettori sull’importanza della ricerca scientifica, determinante per la crescita e il progresso economico e sociale del Paese’. Lo dice la responsabile scuola e ricerca del Pd Francesca Puglisi. ‘Abbiamo un numero di ricercatori così esiguo, dovuto al blocco del turnover di questi anni – aggiunge – che non riusciamo a recuperare neppure i fondi che l’Italia dà all’Europa. L’Italia pur avendo contribuito con il 14% ai finanziamenti per la ricerca in Europa, a causa del basso numero di ricercatori attivi (151.597) non riesce a recuperare quel che investe nonostante le ottime performance qualitative della ricerca italiana. Il risultato pro-capite dei ricercatori italiani nel settimo programma quadro è infatti il migliore fra quello dei grandi Paesi, sia in termini di partecipazione che di successo finanziario. Così finiamo per finanziare la ricerca di Inghilterra (429009 ricercatori), Germania (520561), Francia (338761), Spagna (220254). Il prossimo programma quadro europeo di finanziamenti alla ricerca (Horizon 2020) ha aumentato del 60% il budget: il contributo italiano supererà i 10 miliardi. Con i numeri attuali l’Italia è destinata a perdere oltre 5 di questi 10 miliardi. Nella legge di stabilità sono state inserite risorse per l’assunzione di 1500 ricercatori. Ã un primo importante segnale di attenzione a cui ne seguiranno altri. Ã evidente, però, che bisogna rivedere il meccanismo di finanziamento in essere sulla ricerca in Europa. E’ arrivato il momento di porre la questione politica all’Europa e per noi di attuare politiche di reclutamento mirate, che sappiano premiare in termini di posti aggiuntivi i gruppi di ricerca che hanno mostrato maggiore merito o capacità attrattiva nei bandi europei già conclusi’.

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