La riforma non è il congresso del Pd: non è che dobbiamo metterci d’accordo tra noi ma parliamo
La riforma della scuola «non è il congresso del Pd», «non è che ci dobbiamo mettere d`accordo tra di noi, ma offrire la migliore scuola possibile agli studenti italiani». E i cambiamenti migliorativi nella lettura al Senato ci saranno. Parola di Francesca Puglisi, senatrice del Pd e responsabile scuola e università del partito.
Il governo è stato battuto in commissione affari costituzionali: è un brutto segnale?
«E un incidente banale, mancavano tre persone della maggioranza».
C`è la volontà di fare modifiche al Senato?
«Sono fiduciosa che riusciremo a portare avanti il provvedimento senza snaturarlo, come ha detto ieri Renzi ci stiamo lavorando, per cercare di sciogliere dubbi e appianare qualsiasi possibile divergenza».
Cosa non si può assolutamente modificare della riforma?
«Il piano di assunzioni perché le risorse stanno scritte nella legge di stabilità che non possiamo cambiare. Inoltre non possiamo rinunciare a dare priorità per le assunzioni ai vincitori del concorso del 2012 e alle graduatorie ad esaurimento, non a caso si chiamano precari di prima fascia. Per quanto riguarda le responsabilità del preside, se davvero questo paese vuole migliorare i livelli di apprendimento e combattere la dispersione scolastica deve avere chiaro il fatto che il preside deve rendicontare alla comunità scolastica e territoriale».
Sui poteri del preside, cuore di molte proteste, non cambia niente?
«Lavoriamo a migliorare la norma di valutazione del dirigente scolastico che sarà valutato ogni tre anni e su questo si giocherà l`indennità integrativa. La valutazione va fatta sulla base del raegiuneimento di obiettivi: per la prima volta quest`anno le scuole redigono il loro piano di miglioramento. Poi ci sono altri parametri, alcuni emendamenti presentati in Senato dal Pd, come quello a prima firma Marcucci, che prevede che il dirigente sia valutato a partire dal successo formativo ottenuto, cioè meno studenti bocciati e meno con debiti formativi».
Ma se un preside è più bravo e uno meno si creeranno scuole di serie A e di serie B…
«Per contrastare la critica di voler creare scuole di tendenza il dirigente scolastico dovrà cambiare scuola ogni due trienni».
Le proteste, però, continuano a esserci con il blocco scrutini…
«Continuo ad ascoltare ottime dichiarazioni di intento fin dai tempi delle riforma Berlinguer tipo che `non è vero che siamo contrari alla valutazione` nella scuola… Il governo ha dialogato ed ascoltato, ha cambiato strada rispetto al testo iniziale. Un esempio? Per premiare il merito degli insegnanti abbiamo lasciato gli scatti di anzianità intatti e messo 200 milioni di euro per i docenti meritevoli, la Camera ha modificato il meccanismo di assegnazione istituendo un comitato apposito».
Insomma non è un dialogo «finto» da parte della maggioranza come qualcuno lamenta?
«Noi la disponibilità la stiamo dando, altrimenti avremmo approvato ciò che la Camera ha fatto e punto».
Che tempi ci sono per il passaggio in Senato?
«Diciamo che entro giugno la riforma dovrà essere varata, per avere a settembre i nuovi insegnanti in cattedra».
Si scioglieranno anche le tensioni nel Pd?
«Guardi, non è che ci dobbiamo mettere d`accordo tra di noi, dobbiamo disegnare una buona scuola per gli studenti. La scuola non è un coneresso del Pd».
Il governo è stato battuto in commissione affari costituzionali: è un brutto segnale?
«E un incidente banale, mancavano tre persone della maggioranza».
C`è la volontà di fare modifiche al Senato?
«Sono fiduciosa che riusciremo a portare avanti il provvedimento senza snaturarlo, come ha detto ieri Renzi ci stiamo lavorando, per cercare di sciogliere dubbi e appianare qualsiasi possibile divergenza».
Cosa non si può assolutamente modificare della riforma?
«Il piano di assunzioni perché le risorse stanno scritte nella legge di stabilità che non possiamo cambiare. Inoltre non possiamo rinunciare a dare priorità per le assunzioni ai vincitori del concorso del 2012 e alle graduatorie ad esaurimento, non a caso si chiamano precari di prima fascia. Per quanto riguarda le responsabilità del preside, se davvero questo paese vuole migliorare i livelli di apprendimento e combattere la dispersione scolastica deve avere chiaro il fatto che il preside deve rendicontare alla comunità scolastica e territoriale».
Sui poteri del preside, cuore di molte proteste, non cambia niente?
«Lavoriamo a migliorare la norma di valutazione del dirigente scolastico che sarà valutato ogni tre anni e su questo si giocherà l`indennità integrativa. La valutazione va fatta sulla base del raegiuneimento di obiettivi: per la prima volta quest`anno le scuole redigono il loro piano di miglioramento. Poi ci sono altri parametri, alcuni emendamenti presentati in Senato dal Pd, come quello a prima firma Marcucci, che prevede che il dirigente sia valutato a partire dal successo formativo ottenuto, cioè meno studenti bocciati e meno con debiti formativi».
Ma se un preside è più bravo e uno meno si creeranno scuole di serie A e di serie B…
«Per contrastare la critica di voler creare scuole di tendenza il dirigente scolastico dovrà cambiare scuola ogni due trienni».
Le proteste, però, continuano a esserci con il blocco scrutini…
«Continuo ad ascoltare ottime dichiarazioni di intento fin dai tempi delle riforma Berlinguer tipo che `non è vero che siamo contrari alla valutazione` nella scuola… Il governo ha dialogato ed ascoltato, ha cambiato strada rispetto al testo iniziale. Un esempio? Per premiare il merito degli insegnanti abbiamo lasciato gli scatti di anzianità intatti e messo 200 milioni di euro per i docenti meritevoli, la Camera ha modificato il meccanismo di assegnazione istituendo un comitato apposito».
Insomma non è un dialogo «finto» da parte della maggioranza come qualcuno lamenta?
«Noi la disponibilità la stiamo dando, altrimenti avremmo approvato ciò che la Camera ha fatto e punto».
Che tempi ci sono per il passaggio in Senato?
«Diciamo che entro giugno la riforma dovrà essere varata, per avere a settembre i nuovi insegnanti in cattedra».
Si scioglieranno anche le tensioni nel Pd?
«Guardi, non è che ci dobbiamo mettere d`accordo tra di noi, dobbiamo disegnare una buona scuola per gli studenti. La scuola non è un coneresso del Pd».