“Furto d’identità, hate speach, minacce. La rete e i social network spesso sono uno dei mezzi prediletti per atti persecutori contro le donne, stalkers e fomentatori di odio. Su questi temi facebook può fare più. Fino a quando sarà possibile aprire facilmente un profilo finto, i leoni da tastiera ed i violenti potranno agire liberamente”.

Lo afferma la senatrice Pd Francesca Puglisi, al termine dell’audizione con Julie de Bailliencourt, responsabile delle politiche per la sicurezza per il social network.

“Ho apprezzato-spiega la parlamentare- gli sforzi di continua innovazione come i nuovi strumenti per la prevenzione del suicidio e contro il Revenge Porn ma c’è la necessità di bloccare tempestivamente profili e contenuti che si configurano per il reato di furto di identità, minacce, molestie e la rimozione dei contenuti diffamatori . Da questo punto di vista le risposte di Facebook sono ancora molto parziali”.

Per la presidente della commissione contro il femminicidio “è positiva la volontà enunciata da Facebook di collaborare con centri anti violenza, associazioni e istituzioni, per  combattere insieme la violenza contro le donne che viaggia in rete, così come succede contro la pedopornografia e il cyberbullismo”.


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