‘I dati del CNEL parlano chiaro. L’avanzata della presenza delle donne nelle istituzioni e nella rappresentanza politica deve tradursi oggi in politiche che migliorino le condizioni di vita di tutte le cittadine’. Lo afferma la senatrice del Pd Francesca Puglisi, capogruppo in Commissione Istruzione e membro Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, commentando i dati emersi dal ‘Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile’ presentato oggi da Cnel e Istat.
‘La violenza non arretra. Per questo dopo il primo passo fatto dal Parlamento con il decreto sul femminicidio, serve – sottolinea Puglisi – un provvedimento che sradichi la cultura del possesso che ancora attraversa le relazioni tra uomini e donne. Serve una azione decisa per educare le nuove generazioni ad interpretare un nuovo alfabeto dei sentimenti, a partire dalle scuole’.
‘Il Rapporto di Cnel e Istat denuncia la forte denatalità e l’alta disoccupazione femminile che sta attraversando l’Italia. Non basta il tax credit, occorre costruire la rete di servizi educativi e scolastici che manca nel Paese. Mentre in Emilia Romagna, Toscana e in molte regioni del Nord abbiamo già raggiunto il 33% di copertura dei posti nido e abbiamo un tasso di occupazione femminile che ci mette in regola con l’Europa, in Calabria – continua la parlamentare dem – solo il 2,1% dei bambini trova un posto e come conseguenza il tasso di occupazione femminile è pari al Pakistan.’
‘Serve un nuovo piano nazionale di azione per assicurare a tutti, da Bolzano a Lampedusa, le stesse opportunità di apprendimento e per promuovere occupazione diretta e indiretta. Questo propone la legge 1260 che sta per essere votata dalla VII commissione del Senato.
Se l’istruzione, leva fondamentale per la crescita, l’inclusione, l’uguaglianza e la libertà è uno dei valori fondanti l’unione europea, non può essere considerata tra i costi e i vincoli del patto di stabilità da rispettare. Deve essere considerata – conclude Puglisi – l’investimento più grande e più urgente che l’Unione assicura agli Stati Membri per la costruzione di una vera cittadinanza europea’.
‘La violenza non arretra. Per questo dopo il primo passo fatto dal Parlamento con il decreto sul femminicidio, serve – sottolinea Puglisi – un provvedimento che sradichi la cultura del possesso che ancora attraversa le relazioni tra uomini e donne. Serve una azione decisa per educare le nuove generazioni ad interpretare un nuovo alfabeto dei sentimenti, a partire dalle scuole’.
‘Il Rapporto di Cnel e Istat denuncia la forte denatalità e l’alta disoccupazione femminile che sta attraversando l’Italia. Non basta il tax credit, occorre costruire la rete di servizi educativi e scolastici che manca nel Paese. Mentre in Emilia Romagna, Toscana e in molte regioni del Nord abbiamo già raggiunto il 33% di copertura dei posti nido e abbiamo un tasso di occupazione femminile che ci mette in regola con l’Europa, in Calabria – continua la parlamentare dem – solo il 2,1% dei bambini trova un posto e come conseguenza il tasso di occupazione femminile è pari al Pakistan.’
‘Serve un nuovo piano nazionale di azione per assicurare a tutti, da Bolzano a Lampedusa, le stesse opportunità di apprendimento e per promuovere occupazione diretta e indiretta. Questo propone la legge 1260 che sta per essere votata dalla VII commissione del Senato.
Se l’istruzione, leva fondamentale per la crescita, l’inclusione, l’uguaglianza e la libertà è uno dei valori fondanti l’unione europea, non può essere considerata tra i costi e i vincoli del patto di stabilità da rispettare. Deve essere considerata – conclude Puglisi – l’investimento più grande e più urgente che l’Unione assicura agli Stati Membri per la costruzione di una vera cittadinanza europea’.