“Il caso della donna che in Veneto ha dovuto girare 23 ospedali prima di trovare, a Padova, una struttura che le ha garantito l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, conferma con grande evidenza che è necessario intervenire affinché la legge 194/78 sia attuata per davvero, così come è stato fatto nel Lazio”. Lo dicono le senatrici del Pd Francesca Puglisi e Laura Puppato.
“I diritti e i servizi sociali – proseguono le due senatrici dem – sono una competenza concorrente tra le Regioni e lo Stato e certo già a legislazione vigente le Regioni possono, come ha fatto il Lazio, dotarsi di strumenti idonei a garantire la piena attuazione di una legge dello Stato. Ma visto che non tutte le Regioni lo fanno in autonomia, abbiamo deciso di presentare un disegno di legge che intende modificare l’articolo 9 della legge 194/78, che prevede che le Regioni provvedano ad attuare la normativa anche attraverso la mobilità del personale. Ci sono Regioni come il Veneto, tuttavia, in cui i medici obiettori sono l’80 per cento e ciò di fatto impedisce di garantire l’accesso ai servizi, tra cui appunto l’interruzione volontaria di gravidanza. E’ per questo che il nostro disegno di legge prevede che negli ospedali e nelle case di cura autorizzate operi almeno il 50% dei medici e del personale ausiliario non obiettore, anche attraverso nuove assunzioni e procedure di mobilità del personale. Rimane poi aperta la questione della piena attuazione della legge 194 nella parte sulla prevenzione e sulla promozione della maternità responsabile”.