“Sono lieta che il sottosegretario Amendola ci abbia comunicato che l’Italia è impegnata nello sviluppo di una partnership e di un’alleanza tra Europa e Africa, al cui interno si colloca un’azione volta al contrasto al terrorismo, alla luce della crescita e della diversificazione della minaccia terroristica nella regione dell’Africa occidentale, dove l’azione omicida di Boko Haram ha causato migliaia di vittime e tende a estendersi ben oltre la Nigeria”.
.E’ quanto afferma la senatrice Laura Puppato, prima firmataria di due interrogazioni al ministro degli Esteri sulla Nigeria e Boko Haram.
“E’ un bene che l’approccio italiano al problema, insieme alle proposte sulle politiche migratorie avanzate dall’Italia – prosegue Puppato – sia stato recepito dalla Commissione europea e ci auguriamo che il nuovo quadro di partenariato con i paesi africani porti al finanziamento di accordi ad hoc per i Paesi prioritari, quali Nigeria, Niger, Etiopia, Senegal e Mali”.
“Se il rapporto tra migrazione e terrorismo è evidente – prosegue l’esponente pd – non si può ignorare che l’instabilità e la mancanza di prospettive di sviluppo sia un pericolo altrettanto pregnante per le popolazioni di queste realtà. Rilevo, amaramente, che seppure datate le interrogazioni risultano ancora attuali, anzi gli eventi degli ultimi mesi ci dicono che l’allarme è più pressante che mai. Pertanto deve permanere l’attenzione che il governo italiano ha manifestato finora sull’evolversi della situazione sul terreno, dove permane una forte insicurezza nonostante la liberazione di gran parte dei territori occupati da Boko Haram. Al momento, si stima siano ancora in mano ai guerriglieri circa 360 tra studentesse, donne e giovani uomini, gran parte rapiti tra aprile e giugno 2014 nello Stato del Borno. Il Governo nigeriano ha confermato le difficoltà nel rintracciare le studentesse rapite, molte delle quali vendute come mogli nei paesi della regione o costrette a sposarsi ai terroristi, anche se rimane la speranza di ritrovarle con la progressiva riconquista dei territori occupati dai terroristi”.
“Ma, allo stesso tempo, è necessaria una prospettiva di maggiore cooperazione – conclude Puppato – per mettere in piede scuole, strutture sanitarie, aiuti alimentari e formazione per autodifesa e lavoro affinché la Nigeria, come altre realtà africane penalizzate da un endemico sotto sviluppo possano avere una reale speranza di stabilità e crescita”.


Ne Parlano