‘La decisione che, a maggioranza dei componenti, la Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato ha assunto, negando alla Procura di Trani l’uso delle intercettazioni del presidente della Commissione bilancio Antonio Azzolini, mi ha profondamente amareggiato e preoccupato’. Lo dice la senatrice del Pd Laura Puppato. ‘Chi svolge pubbliche importanti funzioni – prosegue Laura Puppato – non può che partire dal presupposto della trasparenza e dell’esempio, per cui ritengo che l’uso di uno strumento ritenuto dagli inquirenti utile alle indagini non possa essere contestato e bloccato dagli organi politici. Del genere ‘male non fare, paura non avere’. E questo atteggiamento non é un bene, specie in periodi di forte critica alla politica che troppo spesso si è macchiata di inefficienza e di peculato, quando non di corruzione e spregio alle leggi vigenti. Ma ancor di più mi amareggia il caso specifico, nel quale il ‘non detto’ pesa come un macigno: avremmo avuto uguale atteggiamento se non si fosse discusso di chi detiene i cordoni della borsa, ovvero ha dimostrato in questi anni di essere il ‘dominus’ ‘ del bilancio e della legge finanziaria?. Pure la nostra sindaca di Molfetta Paola Natalicchio, che sta lottando con le unghie e con i denti, che sta mettendo a rischio la sua persona e la sua vita pur di ripristinare la legalità, i diritti e per chiarire i contorni di scelte assai discutibili, che ricadono ancora sul bilancio del suo comune, meritava maggiore considerazione e coraggio da parte di questo Senato, della Giunta e del mio Pd. Ribadisco: ogni cittadino é innocente fino a giudizio definitivo, ma questo atteggiamento di difesa preventiva nella semplice applicazione di uno strumento di certo delude chi ha sperato in un nuovo, deciso cambio di metodo e di passo. A questo punto – conclude Laura Puppato – resta la speranza che l’aula del Senato valuti bene le conseguenze di tale atteggiamento e non lasci solo Casson nella sua coerente posizione’.

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