“Dopo gli attentati di Parigi è necessario che le forze politiche si assumano la responsabilità di mantenere unito il paese di fronte alla minaccia, che è reale e concreta, del fondamentalismo. La sfida che ci troviamo ad affrontare, inevitabilmente tutti assieme, è culturale, economica e sociale, se non sapremo coglierla finiremo per alimentare il terrorismo e finiremo per piangere ancora altre vittime innocenti”. Lo ha dichiarato Laura Puppato, sugli attentati di Parigi di venerdì sera.
“È difficile trovare le parole giuste per quanto successo – ha affermato la senatrice – ma ascoltare le demenziali affermazioni di alcuni esponenti delle destre italiane che hanno inneggiato, più o meno esplicitamente, ad una generale crociata contro immigrati e mussulmani, mi convince che con le loro visioni faremo i conti con un perenne terrore interno. Anche il più sciocco comprende che se si accentuano i toni ‘contro’ etnie che rappresentano il 10% della popolazione italiana, senza capire che proprio i mussulmani sono il maggior numero delle vittime dell’Isis, senza conoscere le differenze tra sciiti e sunniti, e tra sunniti ed estremisti sunniti, creeremo tensioni ed alimenteremo paure e reazioni. Pura follia pensare di poter rispondere con la legge del taglione invece che col dialogo e del rispetto. L’inclusione vera qui, tanto quanto la necessità di unire l’Europa nel progetto di contribuire a creare stabilità e progresso nei territori del sud del Mediterraneo impedirà a milioni di persone di dover migrare; queste sono le azioni politiche che dobbiamo attivare, per la responsabilità che il ruolo pubblico assegna.”
“In ricordo di Valeria, della sua giovane immensa saggezza e generosità manteniamo fermo il punto della laicità dello Stato che proprio a Parigi, con la Rivoluzione Francese, è stata conquistata. Valeria con il suo esempio ci rammenta che la vittoria contro il ‘male’ e i fanatismi passa per la cultura del rispetto reciproco e per la necessità di operare per un mondo in cui fame e ingiustizia siano cancellate in ogni luogo, impedendo migrazioni coatte frutto di paura e morte. I giovani devono sentirsi parte positiva, non reietta ed emarginata, la politica scelga il futuro responsabile e non cavalchi le paure. Sono queste la nostra vera tomba morale. Rinunciare ai nostri principi è, fondamentalmente, aver già perso” ha concluso.

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