I nostri elettori non capiscono perchè lo difendiamo
Non ha dubbi. Continuando a difendere Angelino Alfano sul caso kazako, il Pd andrà a sbattere. «Perché noi siamo il partito democratico e i nostri elettori non capirebbero perché continuiamo a difendere il ministro dell`interno quando è indifendibile. Non possiamo alimentare la convinzione che in questo paese esistono gli intoccabili». Laura Puppato ieri, in un`infuocata assemblea del partito, non ha risposto all`appello lanciato dal segretario Guglielmo Epifani di non votare per la sfiducia al ministro dell`interno, finito sul banco degli accusati per l`espulsione della donna kazaka e della figlia. «La mozione di sfiducia di Sel e Movimento5stelle ad Alfano è un atto politico», aveva cercato di convincere poco prima il ministro dei rapporti con il parlamento, Dario Franceschini, «un atto politico dell`opposizione a cui si risponde con un atto politico di sostegno pieno al governo da parte della maggioranza». Solo in 8 degli 88 presenti non hanno risposto favorevolmente, il che ha consentito poi ad Epifani di dire che il partito è compatto. Ma sarebbero molti di più i senatori democratici che non sono d`accordo, «che vivono questa fase con profonda amarezza e difficoltà morale», dice la Puppato.
Domanda. Perché non la convince la linea di Epifani?
 Risposta.
Io credo che si stia sottovalutando pesantemente una questione rilevante: noi siamo il partito democratico, al di là del fatto che siamo forza di governo, e lo dimostriamo con impegno e serietà tutti i giorni, non possiamo permetterci di farci dire da Silvio Berlusconi che ci sono figure che sono intoccabili. Non possiamo alimentare la convinzione che nel paese ci sia una casta. Nessuna figura istituzionale è intoccabile in un paese democratico, a maggior ragione quando ci si macchia degli errori compiuti da Alfano.
D. Lei non crede che Alfano non sapesse?
R.
In base all`articolo 95 della Costituzione c`è la responsabilità individuale che ricade in capo al ministro in merito a comportamenti posti in essere da proprio dicastero. E anche se fosse vero che Alfano non era stato informato, secondo lei è meglio? Abbiamo il ministro del dicastero più importante del paese che non è in grado di fare il suo lavoro. E tralascio le altre considerazione.
D. Quali?
R.
Non so se ci rendiamo conto che abbiamo consentito il rapimento di una donna e una bambina verso un paese che è bandito dal consiglio europeo perché pratica la tortura, che abbiamo consentito a uno stato straniero di fare quello che voleva sul nostro territorio, che il suo ambasciatore non risponde all`invito del nostro ministro dell`estero perché è in vacanza, per non parlare degli interessi economici, di certe vacanze in una villa della Sardegna… tutto inquietante.
D. Epifani e Franceschini non si sono resi conto?
 R
. No, Epifani e Franceschini sono pienamente consapevoli, sono persone competenti. Ma stanno sottovalutando gli effetti che la difesa a oltranza di Alfano avrà sulla credibilità del nostro paese e sul consenso del partito democratico. Così ci facciamo solo del male.
D. Secondo lei gli elettori vi puniranno per quanto accaduto alla Shalabayeva?
 R.
Non possiamo cedere a comportamenti diciamo di tipo ricattatorio dei nostri colleghi di maggioranza. Non capisco perché non si possa procedere a un rimpasto di governo, come avvenuto tante volte nella storia della repubblica. E poi si è già dimessa una ministra, la Idem, e per molto meno, un`Imu forse non pagata. Non possiamo essere deboli con i forti e forti con i deboli.
D. Il presidente della repubblica ha invitato a fare attenzione a non minare la stabilità del governo.
R.
Io sto in una coalizione di governo ma non posso starci a qualsiasi condizione, compreso il dover accettare comportamenti che violano la Costituzione, solo perché abbiamo a che fare con rappresentanti di forze politiche che non sono ragionevoli ed obiettivi.
D. Cosa farà al momento della chiama per il voto contro Alfano?
R.
Aspetto a decidere. Spero sempre che le cose possano cambiare.
D. Cosa spera?
R.
Che Alfano decida di restituire le deleghe dell`Interno, per esempio, o che comunque che ci sia un atto di censura serio.
D. Dal Pdl vi accusano di riversare sul governo le lotte interne tra fazioni che sì contendono la segreteria del partito.
R.
Non ci sono fazioni, c`è solo il Paese che ci guarda.
 D. A vedere il risultato del voto sulla linea di Epifani la sua posizione è marginale.  R.
Eravamo presenti in 88, tenga conto che siamo 108, e che altri, come Anna Finocchiaro, non erano presenti perché impegnati nelle commissioni ma hanno espresso posizioni di contrarietà. I senatori democratici che vivono questa fase con profonda amarezza e difficoltà morale sono molti di più di quanti ieri si sono astenuti.

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