‘Con l’approvazione al larga maggioranza della relazione di Marc Tarabella sulla parità uomo-donna, l’Europarlamento dà un segnale chiaro su quanto sia prioritario per l’Unione che gli Stati riconoscano alle donne tutti i diritti, compresi quelli all’accesso alla contraccezione e all’aborto. Un segnale che vale anche per il nostro Paese, nel quale l’obiezione di coscienza del personale medico e infermieristico sta di fatto minando la piena applicazione della legge 194/78’. Lo dice la senatrice del Pd Laura Puppato. ‘La legge che garantisce libera scelta alle donne anche sull’interruzione di gravidanza – prosegue Laura Puppato – è un’ottima legge che dagli anni Ottanta ha permesso di fare adeguata prevenzione e di arrivare quasi a debellare, specie tra le italiane, il fenomeno. Proprio ieri il Consiglio di Superiore di Sanità ha confermato che per assumere la pillola dei 5 giorni dopo in Italia dopo sarà necessaria la prescrizione, anche se l’agenzia europea del farmaco (Ema) si è espressa in modo contrario e in gran parte dei paesi europei essa è liberamente erogabile. E proprio ieri il Consiglio di Stato ha sospeso l’ordinanza con cui il governatore del Lazio Zingaretti aveva sancito l’obbligo anche per i medici obiettori dei consultori di prescrivere l’Ivg su richiesta delle pazienti. Sono questi segnali, insieme con i dati sull’obiezione di coscienza, che ci spingono a dire che è necessario fare ogni sforzo per cambiare cultura e attuare davvero la 194. La mozione trasversale a mia prima firma che vuole sciogliere i nodi sul tema giace da troppi mesi in Senato in attesa di discussione. Le donne di questo Paese – conclude Puppato – hanno diritti che non rispettati e non possono aspettare oltre’.

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