Governo intervenga. Chiesta audizione di Agcom in Commissione Lavori Pubblici
‘In occasione dell’esame da parte del Senato delle mozioni sulle Poste, oltre al tema della necessità di mantenimento degli uffici postali in zone periferiche e montane, è necessario porre l’attenzione massima sul servizio di distribuzione della corrispondenza, principale mission dell’azienda, che va garantito ogni giorno a tutta la popolazione, come richiede chiaramente l’Unione europea’. Lo dice la senatrice del Pd Laura Puppato.
‘Esiste un obbligo al servizio universale di consegna sistemica della posta – prosegue Laura Puppato – che la Commissione europea ha di recente ricordato in una lettera all’Agcom datata 26 marzo 2015. Nella lettera, la Commissione sottolinea come ogni deroga alla consegna quotidiana della posta debba essere per sua natura limitata. In particolare in Italia la normativa vigente ‘concede’ che il servizio possa essere fornito a giorni alterni ‘in particolari situazioni di natura infrastrutturale o geografica in ambiti territoriali con una densità inferiore a 200 abitanti per chilometro quadrato’. Peccato che questa circostanza ricorra per oltre 5200 comuni su 8000 e che quindi questa previsione, accanto alla chiusura di numerosi uffici periferici e montani prevista delle Poste su tutto il territorio nazionale, si traduca in una grave lesione del diritto alla corrispondenza per ogni cittadino. Poste italiane, infatti, ha nel tempo diversificato e ampliato di molto il proprio business proprio grazie a quel servizio pubblico obbligatorio che non è evidentemente, solo una palla al piede. Enorme e’ infatti la platea di utenti, cittadini e imprese, che grazie a questo servizio obbligatorio Poste Italiane si è trovata dentro i propri sportelli ed è divenuta cliente in settori ad alta redditività come il prodotto finanziario e assicurativo. E’ necessario un intervento del governo perché le Poste non si sottraggano ai loro obblighi e chiedo altresì un’immediata audizione in commissione Lavori Pubblici e comunicazioni dell’Agcom, che ha ritenuto possibile una riduzione del servizio postale in modo esageratamente esteso e ingiustificabile, a rischio di contravvenzione UE ‘

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