‘L’ennesima alluvione a Genova, proprio nel giorno in cui cadeva il 51esimo anniversario della strage del Vajont, ci ricorda come nel nostro paese non si sia ancora usciti dalla logica del solo racconto della tragedia. Non abbastanza per creare i presupposti per superare questa eterna emergenza. Sembra che lo schema sia sempre lo stesso, speculazione, infrastrutture, ritardi nei lavori e sottovalutazione della situazione, con autorità (in-)competenti che si accorgono di ciò che sta avvenendo solo quando ormai la tragedia non può più essere evitata. Non possiamo sempre commuoverci e disperarci per le perdite umane, dobbiamo avere uno scatto d’orgoglio come paese, il Governo deve dichiarare subito che il recupero del dissesto idrogeologico del territorio italiano, di tutto il territorio, non è una delle priorità, ma LA PRIORITÀ, perché non c’è e non ci sarà crescita, né lavoro, né pace se continueremo ad inseguire l’emergenza all’infinito, senza progettualità. Da anni cerco in ogni modo sia sul profilo della prevenzione – vedi i temi connessi con le emissioni in atmosfera!! – sia su quello della messa in sicurezza – vedi la necessità di lavorare sulla ri-naturalizzazione dei corsi d’acqua – di portare avanti un’altra idea di pianificazione. Ora non ha più senso lavorare per rimediare ad uno spaventoso ‘Sblocca-Italia’, quel provvedimento va radicalmente cambiato mettendo al centro il dissesto. Dobbiamo agire, coerentemente, ora’ così Laura Puppato è intervenuta il giorno dopo l’alluvione di Genova.

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