“Le richieste degli armatori di Venezia di eliminare il decreto Clini-Passera vanno respinte al mittente, pensare di riportare nel bacino di San Marco le grandi navi di 140 mila tonnellate è una vera sciagura, così come pensare di scavare ancora all’interno del sistema città-laguna, già in equilibrio precario. Il timore che, bloccando l’accesso alla laguna alle navi più grandi, si indebolirà Venezia come terminal non ha fondamento, visto che è un mercato che sta crescendo costantemente negli anni. Venezia è Venezia e non ci sono alternative nell’alto Adriatico che possano contrastare con l’attrattiva della laguna, le uniche città con cui è in competizione nel Mediterraneo orientale sono Atene o Istanbul, ma, al momento, non sono presenti segnali di difficoltà del settore, che è anzi in forte espansione”. Lo dice la senatrice del Pd Laura Puppato, tornando sul tema, dopo che l’associazione che presiede, Un’altra Idea di mondo, il 4 marzo aveva organizzato un convegno sulla fragilità della laguna, con la presenza della sottosegretario Borletti Buitoni oggi anche delegata ai siti Unesco.
“Il Ministro Delrio – prosegue Puppato – mi ha assicurato non più di venti giorni fa che non vi è alcuna priorità data al progetto Tresse del comune, piuttosto che ad altri e tutti andranno valutati allo stesso modo, obbligatoriamente perché questo prescrive la nuova V.I.A. e l’indicazione del Senato all’unanimità. Ora sto predisponendo un’interrogazione al ministero dei trasporti sul tema, per richiedere che sia data la massima rilevanza alla tutela ambientale della città e, assieme ai colleghi capigruppo Vaccari ed Filippi, nonché al Presidente Marinello, richiederò un’audizione del ministro Delrio in Commissioni riunite ambiente e trasporti del Senato affinché sia pubblico e trasparente il procedimento di analisi dei progetti presentati e risulti chiaro il rispetto degli indirizzi dati dal Senato due anni fa. Inoltre è necessario definire il limite di alcune dichiarazioni lette tra cui anche quelle di esponenti del Governo che, mi risulta, non siano passate al vaglio della maggioranza. Scavare un canale è un’operazione gravida di conseguenze, non tutte calcolabili e, ad ogni modo, cambia per sempre l’ecosistema, modificando i flussi d’acqua in entrata e in uscita dal mare. La laguna non è un nastro trasportatore – conclude Puppato – ma tra acqua e città c’è lo stesso rapporto che tra liquido amniotico e feto, Venezia non può vivere senza la sua laguna”.


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