Siamo tutti chiamati a una autentica e non sporadica attenzione all’ambiente
‘Solidarietà ai familiari delle vittime della frana in Cadore e ai comuni coinvolti’. E’ stata espressa dalla senatrice del Pd Laura Puppato, che precisa: ‘Non intendo solo esprimere vicinanza alle persone e garantire un interesse politico alla vicenda, ma vorrei richiamare tutti ad una autentica e non sporadica attenzione all’ambiente. La regione Veneto è ormai nei primi posti in Italia per quantità e dimensione degli eventi naturali straordinari di forza devastante e omicida, e il richiamo vale anche per il Governo nazionale che quest’anno ha fatto un primo sforzo in bilancio, rinvenendo i primi 600 milioni di euro per prevenire il dissesto idraulico e geologico’.
‘Non è un nuovo fondo per le calamità – sottolinea Puppato – quello che serve al Veneto aumentando le accise come intende fare Zaia, ma un nuovo fondo per la prevenzione, un nuovo piano paesaggistico regionale ai sensi della legge 12/2005, il piano per la tutela dei corpi idrici ai sensi dell’art. 4 della direttiva acque EU 60 del 2000’.
‘Insomma – sostiene Puppato – iniziamo dalla tutela: il Veneto della Repubblica Serenissima cui tanto si richiamano i leghisti, aveva nella difesa del territorio, dei boschi e delle acque il suo primario valore, da lì derivava la vita, il lavoro. Oggi che i cambiamenti climatici sferzano il Veneto con una violenza e una frequenza mai viste, alla tutela vanno associate politiche di prevenzione, di riduzione dell’espansione urbanistica, di riduzione del traffico e delle relative emissioni.
‘Zaia apra alla tutela – conclude Puppato – e provveda a fare ciò che per troppi anni ha sempre dichiarato nell’imminenza degli avvenimenti violenti, dimenticandolo nella fase programmatoria e deliberativa’.
‘Non è un nuovo fondo per le calamità – sottolinea Puppato – quello che serve al Veneto aumentando le accise come intende fare Zaia, ma un nuovo fondo per la prevenzione, un nuovo piano paesaggistico regionale ai sensi della legge 12/2005, il piano per la tutela dei corpi idrici ai sensi dell’art. 4 della direttiva acque EU 60 del 2000’.
‘Insomma – sostiene Puppato – iniziamo dalla tutela: il Veneto della Repubblica Serenissima cui tanto si richiamano i leghisti, aveva nella difesa del territorio, dei boschi e delle acque il suo primario valore, da lì derivava la vita, il lavoro. Oggi che i cambiamenti climatici sferzano il Veneto con una violenza e una frequenza mai viste, alla tutela vanno associate politiche di prevenzione, di riduzione dell’espansione urbanistica, di riduzione del traffico e delle relative emissioni.
‘Zaia apra alla tutela – conclude Puppato – e provveda a fare ciò che per troppi anni ha sempre dichiarato nell’imminenza degli avvenimenti violenti, dimenticandolo nella fase programmatoria e deliberativa’.