‘Gli Istituti di cultura italiana all’estero sono strumenti di promozione, diffusione e crescita della cultura italiana nel mondo, con importanti ricadute sul Pil del settore turistico. E’ per questo che, nell’ambito del riordino della nostra rete diplomatico-consolare, abbiamo impegnato il governo, con un ordine del giorno, a fare una valutazione complessiva del rapporto costi-benefici di ciascun istituto’. Lo dice la senatrice del Pd Laura Puppato. ‘Stiamo parlando – ha proseguito Laura Puppato – di presidi dell’Italian style e di strutture di servizio agli italiani all’estero. Guai a noi se, per la pessima abitudine italiana di guastare con una mela marcia il cesto di frutta, buttassimo via la frutta sana e l’intero cesto. Quegli Istituti che, riconosciuti dalla comunità per cui lavorano hanno organizzato migliaia di ore di corsi di lingua e cultura italiana, anche a pagamento, con migliaia di partecipanti e che così si sono anche autofinanziati sono da sostenere e mantenere in vita. Non altrettanto si potrà dire degli istituti mal gestiti, statici e dispendiosi, dove si dovrà intervenire con i tagli. Abbiamo anche suggerito di ridurre i costi del personale sulla scorta di quello che hanno fatto altri paesi europei, e cioè ricorrendo in misura maggiore al personale locale. Dunque – conclude Puppato – una scelta pianificata, oculata e razionale deve essere fatta in merito alla rete dei centri italiani di cultura all’estero’.

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