“Gli incendi agli impianti di smaltimento dei rifiuti sono raddoppiati in meno di tre anni, passando dai 35 che si contavano nel 2014 ai 66 già avvenuti ad agosto 2017 (si chiuderà l’anno horribilis intorno ai 100) e si concentrano per quasi la metà nelle regioni del Nord, con il Veneto a fare da maglia nera in questa speciale classifica”. È quanto emerge dalla relazione della Commissione Ecomafie sugli incendi, che dedica un ampio passaggio all’incendio di quest’estate alla Vidori di Vidor (TV) in cui si dà conto delle indagini in corso e delle circostanze che hanno portato allo sviluppo dell’incendio.
“Attendiamo l’esito delle indagini che però in passato, nella metà dei casi, non sono state in grado di determinare colpe o responsabilità chiare – ha detto Laura Puppato che già aveva descritto la situazione in un incontro a Vidor – ma è evidente che il Veneto si trova al centro di una serie di eventi che non può essere considerata come figlia di mera coincidenza: abbiamo analizzato i 9 eventi maggiori, di cui 7 concentrati dal 2015 ad oggi. Sono tutti incendi accaduti nelle province di Padova, Treviso e Vicenza, ovvero quelle del Veneto centrale, non a caso in una delle aree più produttive d’Europa, al centro in questi giorni, anche di inchieste relative ad accertare la presenza della criminalità organizzata”.
“Siamo in un momento decisivo per la nostra storia e per il nostro ambiente, gli appetiti sono evidenti, ma altrettanto evidente e necessario è, dopo aver emanato la importante legge sugli ecoreati che ha impedito di proseguire con gli smaltimenti illeciti, trovare un coordinamento nella prevenzione, nei controlli e negli accertamenti che impedisca incendi di questa negativa rilevanza socio-ambientale e si traduca in una mancata concessione ad operare nel settore per aziende sospette e titolari con precedenti penali. Ne va del corretto sviluppo dell’economia circolare che prevede il completo recupero della materia prima derivante dal rifiuto” ha concluso.


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