‘Il decreto lavoro non è il Jobs Act, ma ne rappresenta il preambolo ed é un segnale preciso al Paese: che per questo governo e per questa maggioranza il problema dell’occupazione è una priorità assoluta. Noi intendiamo provocare uno shock nel sistema del lavoro in Italia’. Lo dice la senatrice del Pd Laura Puppato, che ieri sera è intervenuta nell’aula del Senato. ‘A causa di questo decreto – prosegue Laura Puppato – siamo stati accusati dalle imprese di voler ingessare il mercato del lavoro e dai sindacati di volerlo precarizzare. In realtà, da un lato abbiamo voluto semplificare le procedure per le aziende in caso di rinnovo dei contratti a termine e abbiamo voluto dire loro di fidarsi e di assumere, dall’altro abbiamo introdotto un’innovazione: la sanzione scoraggia l’assunzione a tempo determinato. È il segnale che testimonia che siamo per un contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti in modo di far costare di più, come avviene in tutto l’Occidente, il lavoro a progetto e a tempo determinato rispetto a quello indeterminato. Ma questo decreto dice ancora di più, se riusciamo a leggerne la sostanza, sull’esempio della de-contribuzione come recentemente accaduto per Electrolux e ora estendendendolo a tutte le aziende interessate, facendo cogliere che è necessario diffondere di più il tempo ridotto di lavoro: il part-time, il telelavoro, perché occorre correre ai ripari quando, come avviene nel nostro Paese, è occupato soltanto un abitante su 3. E’ un testo perfettibile, ma atteso da moltissimi lavoratori e da molte imprese che vogliono tornare a credere all’Italia e alle sue istituzioni. Approviamolo per passare rapidamente al Jobs Act’.

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