“Spero che molti di coloro che sono intervenuti in Aula al Senato lo abbiano fatto in malafede e non ne siano davvero convinti, perché per argomentare contro il ddl Zan non bisogna istigare alla paura e urlare al complotto ideologico come ho sentito fare dalle destre. E’ tutto molto più semplice: abbiamo opinioni diverse, anche rispetto a chi oggi dice che vuole tendere la mano alla mediazione. Per noi la componente culturale del ddl Zan è molto importante per aiutare questo Paese a prendere atto che esistono tante forme diverse di costruire il proprio sé, di amare, di costruire una famiglia. Anche questa complessità fa parte della modernità”. Lo ha detto il senatore Roberto Rampi, capogruppo del Pd nella Commissione Cultura, che ha aggiunto: “non possiamo trovare un accordo indipendentemente da quale sia l’accordo. C’è un tempo per discutere e un tempo per decidere. Abbiamo discusso a lungo, ora è tempo di decidere se questo Paese è maturo per stabilire che odiare è reato e che educare alla pluralità è un valore”.
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