“L’ex campo di prigionia di Servigliano ha attraversato gli eventi più drammatici della storia d’Europa, è la casa delle tragedie del Novecento e quindi è giusto che sia il luogo dell’elaborazione della memoria e di costruzione della pace. Per questo oggi il Senato vota, grazie al disegno di legge proposto dal senatore Verducci e già approvato a larga maggioranza dalla Commissione Cultura, la sua trasformazione in monumento nazionale. Non sono monumento i mattoni, lo è la memoria di ciò che i popoli europei hanno vissuto per diventare ciò che sono ora”. Lo ha detto in Aula il senatore Roberto Rampi, capogruppo del Pd nella commissione Cultura, relatore al disegno di legge per l’istituzione del Campo di Servigliano monumento nazionale. “Servigliano nasce come campo profughi durante la Prima guerra mondiale – ha spiegato Rampi – per accogliere i nemici che ora sono concittadini nell’Ue. Poi nel corso del Secondo conflitto mondiale diventa prima drammatico luogo di raccolta degli ebrei e incrocia l’Olocausto, quindi i prigionieri angloamericani e per finire luogo di raccolta dei profughi istriani e di quelli da Etiopia e Libia, costretti a rientrare in Italia. Da tempo è il luogo della memoria grazie a molte associazioni, ora deve diventare monumento nazionale”.


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