“La sicurezza di un Paese non è l’inasprimento delle pene, non è l’ossessione panpenalista e securitaria. Se questo Governo e questa maggioranza volessero davvero occuparsi di far vivere sicuri i cittadini italiani dovrebbero partire dal lavoro e dalla lotta alla precarietà. Dalla salute e dalle garanzie per l’accesso alle cure. Dal contrasto alla dispersione scolastica. La verità è che la destra continua a mettere davanti lo Stato penale allo stato sociale”. Lo afferma la senatrice Enza Rando, responsabile Legalità del Partito Democratico, a proposito del Ddl Sicurezza in discussione in commissione Giustizia al Senato.
“Non c’è nessun piano per mettere in campo una seria azione di prevenzione – sottolinea Rando – ma si cercano solo titoli di giornale, slogan ad effetto. E’ il tentativo continuo di agitare le paure delle cittadine e dei cittadini criminalizzando le fragilità sociali che mette in discussione i diritti fondamentali e lo stato liberale. Lo vediamo con chiarezza nelle norme del Ddl Sicurezza che rischiano di compromettere un diritto fondamentale come quello di libera manifestazione” conclude la senatrice Pd.