“Quella che viene presentata come una riforma tecnica per garantire l’imparzialità del giudice è in realtà un attacco politico all’indipendenza della magistratura. Separare giudici e pubblici ministeri significa rompere l’unità della giurisdizione e scardinare l’equilibrio costituzionale su cui si fonda la nostra Repubblica.”
Lo ha dichiarato la senatrice Enza Rando, responsabile legalità, trasparenza e contrasto alle mafie nella segreteria nazionale del Partito Democratico, intervenendo in Aula durante la discussione sulla riforma costituzionale.
“La verità – ha aggiunto Rando – è che questo Governo sta costruendo, un pezzo alla volta, un sistema istituzionale su misura, indebolendo i contropoteri democratici. Prima l’autonomia differenziata, poi il premierato, ora la separazione delle carriere: è un disegno organico per concentrare il potere nelle mani dell’esecutivo, a scapito delle garanzie dei cittadini.”
“La magistratura italiana ha pagato un prezzo altissimo nella difesa della democrazia: 28 magistrati uccisi da mafia e terrorismo, quasi tutti pubblici ministeri. Giusto oggi abbiamo avuto la notizia delle gravi minacce subite dalla dott.ssa Claudia Caramanna, procuratrice per i minorenni di Palermo, a cui rinnovo il mio incondizionato sostegno. E che cosa fa il Governo? Invece di rafforzare l’indipendenza e la sicurezza dei magistrati, cerca di isolarli. È un errore grave, che rende più vulnerabile lo Stato nella lotta alla criminalità organizzata e ne compromette la credibilità” ha concluso Rando.


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