“Il parere del Csm rappresenta una sonora bocciatura per le norme sull’abolizione della fattispecie di reato di abuso d’ufficio volute dal Ministro Nordio e dalla maggioranza. Come abbiamo detto con chiarezza durante la discussione generale in Senato, l’abolizione del reato rappresenta un forte indebolimento della lotta alla corruzione. Valutazione analoga era stata data dall’Autrorità Anticorruzione ed ora anche il Csm lo conferma”. Lo afferma in una nota la senatrice Enza Rando, responsabile Antimafia e Legalità della segreteria nazionale del Partito Democratico.
“Oggi il Csm, e prima Anac e la Commissione europea, hanno ribadito l’importanza di una norma contro l’abuso d’ufficio dentro l’ordinamento. Non si comprende – sottolinea la responsabile Antimafia del Pd – come sia possibile andare avanti senza riflettere sulle conseguenze di queste scelte”.
“Gli effetti che produrrà questo Ddl superano infatti il perimetro di applicazione delle norme – conclude Rando – e sfociano sul piano dell’etica pubblica, con il rischio che una pratica indisturbata, impunita e profittevole di svariate forme di abusi di potere trovi ancora più spazio nel nostro Paese”.


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