“Al fine di agevolare il rilancio del sistema musicale italiano, ai fini
delle imposte sui redditi, nel limite di spesa di 4,5 milioni di euro annui per
ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016, di 5 milioni di euro per ciascuno degli
anni 2021 e 2022 e di 8 milioni a decorrere dall’anno 2024, e fino ad
esaurimento delle risorse disponibili, alle imprese produttrici di fonogrammi e
di videogrammi musicali di cui all’articolo 78 della legge 22 aprile 1941, n.
633, e successive modificazioni, ed alle imprese organizzatrici e produttrici di
spettacoli di musica dal vivo, esistenti da almeno un anno prima della richiesta
di accesso alla misura, è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 40
per cento dei costi sostenuti per attività di sviluppo, produzione,
digitalizzazione e promozione di registrazioni fonografiche o videografiche
musicali” fino a un “importo massimo di 2 milioni di euro nei tre anni
d’imposta”. E’ quanto prevede un emendamento alla legge di Bilancio presentato
dal Pd, a prima firma della senatrice Vincenza Rando. Gli oneri finanziari di
questa misura sono “pari a 3 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024”


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