“Il solo fatto di aver pensato e proposto di dedicare una biblioteca nel Parco archeologico della Valle dei templi a Marcello dell’Utri, condannato a 7 anni per il concorso esterno in associazione mafiosa, è assurdo oltre che eticamente e moralmente incompatibile. Che messaggio mandiamo sul piano culturale ai tanti giovani, agli studenti che frequenteranno quel luogo di cultura, di saperi, di bellezza sapendo che è stato dedicato ad un uomo condannato per mafia?” lo dichiara in una nota la senatrice Vincenza Rando, responsabile legalità, trasparenza e contrasto alle mafie della Segreteria Nazionale del Partito Democratico, che aggiunge: “con i propri soldi ognuno può fare quello che vuole, anche realizzare e autodedicarsi una biblioteca. Una scelta del genere avrebbe però un impatto pubblico, soprattutto perché pensata per un evento internazionale quale è “Agrigento Capitale della Cultura 2025”. Siamo davanti a un’operazione strumentale, culturalmente sbaglita che spero determini una reazione netta del mondo culturale, universitario, e di tutti i cittadini che credono nei valori della nostra democrazia”, conclude la senatrice.


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