“La protesta dei ricercatori e delle ricercatrici precarie è il segnale forte e chiaro di un disagio che non può più essere ignorato. Parliamo di migliaia di professionisti che, con passione e competenza, portano avanti ogni giorno la didattica e la ricerca nelle università italiane, troppo spesso senza garanzie, senza diritti, senza prospettive. A questa condizione già fragile si aggiunge oggi la riduzione delle risorse pubbliche. Il risultato è un intero pezzo di sistema accademico lasciato nell’incertezza.”
Così la senatrice Enza Rando, componente della segreteria del Partito Democratico e della commissione Scuola e Università.
“Non possiamo continuare a parlare di ‘merito’ e ‘valorizzazione dei talenti’ – prosegue Rando – mentre chi garantisce ogni giorno il funzionamento della nostra università viene abbandonato a un destino di precarietà cronica. Il governo ha il dovere di agire: serve un piano straordinario per la stabilizzazione, serve finanziare in modo strutturale l’università pubblica, serve rispetto – conclude la senatrice Pd – per chi lavora e forma le nuove generazioni”.