«Dall’abolizione del reato d’abuso d’ufficio e di altre norme fondamentali, fino al bavaglio sulle intercettazioni, abbiamo davanti il rischio concreto di togliere strumenti allo Stato e alla magistratura nel contrasto alla corruzione.» Così nel suo intervento in Aula nella discussione generale del DDL Nordio la Senatrice Vincenza Rando, responsabile della legalità e della lotta alle mafie della segreteria nazionale del Partito Democratico.
«Le conseguenze che produrrà questo Ddl superano il perimetro di applicazione della giustizia e sfociano sul piano dell’etica pubblica, con il rischio che una pratica indisturbata, impunita e profittevole di svariate forme di abusi di potere trovi ancora più spazio nel nostro Paese» ha proseguito Rando. «Il DDL in discussione conferma l’assenza di visione del Governo rispetto ai problemi di amministrazione della giustizia – prima fra tutte l’assenza di risorse e personale – e una volontà precisa di smantellare pezzi importanti dell’ordinamento giudiziario, mettendo a rischio il bene comune Giustizia. Invece di attaccare la magistratura che ogni giorno viene minacciata dalle mafie e dalla criminalità organizzata – ha concluso Rando – si devono mettere in campo azioni di difesa che non indeboliscano il contrasto alla corruzione».


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