“L’approvazione definitiva del ddl Nordio è una pagina triste per la
giustizia italiana. Dall’abolizione del reato d’abuso d’ufficio e di altre norme
fondamentali, fino al bavaglio sulle intercettazioni, abbiamo davanti il rischio
concreto di togliere strumenti allo Stato e alla magistratura nel contrasto alla
corruzione”. Così la senatrice Enza Rando, responsabile della legalità e della lotta
alle mafie della segreteria nazionale del Partito Democratico. “Le conseguenze che
produrrà questa legge superano il perimetro di applicazione della giustizia e sfociano
sul piano dell’etica pubblica, con il rischio che una pratica indisturbata, impunita e
profittevole di svariate forme di abusi di potere trovi ancora più spazio nel nostro
Paese” ha proseguito Rando. “Abbiamo visto tutti il tentativo di recuperare l’errore
con l’introduzione, in un altro decreto, del reato di peculato per distrazione. Ma
ormai il danno è fatto”.
“Questa legge conferma l’assenza di visione del Governo rispetto ai problemi di
amministrazione della giustizia – prima fra tutte l’assenza di risorse e personale – e
una volontà precisa di smantellare pezzi importanti dell’ordinamento giudiziario,
mettendo a rischio il bene comune Giustizia. Invece di attaccare la magistratura che
ogni giorno viene minacciata dalle mafie e dalla criminalità organizzata – ha concluso
Rando – si devono mettere in campo azioni di difesa che non indeboliscano il contrasto
alla corruzione”.