“Oggi ricorre l’anniversario dell’omicidio di Pio La Torre e del suo fidato collaboratore e autista Rosario Di Salvo per mano di cosa nostra. Sono trascorsi 43 anni dall’assassinio di un politico con lo sguardo lungo, che non si faceva guidare da ciò che più conveniva a sé, al proprio consenso, ma lavorava per i cittadini e le cittadine, per il bene comune. Per queste sue qualità, che lo hanno reso un esempio per molte di noi, Pio La Torre non solo non esitò a denunciare la mafia ed il suo radicamento, ma con visione e intelligenza si oppose anche all’installazione dei missili a Comiso. Un uomo contro la mafia ed un costruttore di pace. Lo sguardo lungo, profondo e visionario di Pio La Torre intuì per primo che il carcere non bastava e che bisognava colpire le mafie nel cuore dei loro interessi, nell’accumulazione illecita dei capitali e dei patrimoni. E non solo non si lasciò mai distrarre dalla carriera politica, dagli incarichi di partito, piuttosto li utilizzò per portare a Roma la questione della presenza mafiosa, che già negli anni 70 non riguardava più soltanto la Sicilia. L’attentato contro di lui e contro il collaboratore di Salvo non è stato un semplice regolamento di conti ma un omicidio politico, su cui ancora è necessario scavare per una risposta di verità e giustizia”. Lo dichiara in una nota la senatrice Enza Rando, responsabile Legalità e Lotta alle mafie della segreteria nazionale PD.


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