Bisogna confrontarsi sui programmi, non basta contare i voti. Più giovani e meno stranieri e stop alla violenza
«Serve un rinnovamento, altrimenti andrebbe sprecato il bel gesto di dimettersi del presidente Abete». Raffaele Ranucci, senatore del Pd, ex dirigente di Roma e Federcalcio, guarda con molta attenzione, come la maggioranza di governo, a quanto sta accadendo in Figc. Ha presentato una proposta di legge che vuole introdurre per i presidenti federali, come già avviene per il Coni, il tetto dei due mandati.
II Pd auspicava un ricambio generazionale anche nello sport. Si aspettava uno scossone simile in Figc?
«La grande rivoluzione l`ha fatta Abete, al quale bisogna dare atto di avere avuto la sensibilità di dimettersi, cosa mai accaduta prima. Un gesto di grandissima dignità».
 Siamo in piena campagna elettorale.
«Appunto, e sento parlare solo di voti, di chi li ha e chi no, mentre perché ci sia rinnovamento deve esserci un progetto. Prima di guardare all`organigramma, ragioniamo sui programmi. Il caldo ormai pensa solo alle risorse econo- miche – che sono importanti ma bisognerebbe preoccuparsi più del gioco in sé. Il nostro non è più un prodotto di eccellenza, il calcio incassa tanto dalle tv solo perché c`è una lotta tra Sky e Mediaset, ma gli ascolti sono in calo. In Europa con i nostri club non riusciamo a raggiungere risultati di prestigio. E ai Mondiali siamo già fuori. I vecchi presidenti erano motivati da grande passione. Oggi si bada ai flussi di cassa».
 Cassa peraltro garantita dal tifoso-consumatore…
«E` vero, sono i tifosi i primi contribuenti. Pensando a loro, servono delle riforme: più giovani, una A e una B con meno squadre per avere più qualità, e anche più controlli e trasparenza su bilanci e operazioni di mercato».
Vivai e stranieri sono i temi caldi: come intervenire?
«Lo straniero va bene se è di qualità. Invece andiamo a prendere un prodotto di scarso livello, oppure calciatori da valorizzare e rivendere per guadagnarci. Poche squadre hanno voglia davvero di puntare si vivai che invece possono incidere tantissimo culturalmente e socialmente. Real e BaNa hanno l`orgoglio di far crescere i calciatori in casa».
Tavecchio candidato presidente, Macalli vice: non è una svolta generazionale…
 «Penso che amino il calcio e la Federazione: facciano un passo indietro tutti per costruire un progetto di rinnovamento. In politica è accaduto, perché nel caldo no? Il Coni deve fare la sua parte, Malagò ha sempre parlato di rinnovamento. Serve qualcosa di importante e rivoluzionario per rimettere in piedi il calcio italiano. Le lo o anche dell`ipotesi di lavecehio in carica per due anni non può esserci un presidente di transizione».
Platini presidente Uefa, tanti ex calciatori ai vertici delle proprie federazioni. Favorevole a una soluzione simile anche in Figc?
 «Il problema non è tanto la figura, perché anche la più brava, se incomincia a incontrare veti incrociati, può fare poco. Servono programmi e persone capaci di ragionare sul calcio. Provocatoriamente dico anche: perché non una donna?».
Sul tavolo c`è anche la questione sicurezza: da Figc e Governo si aspettano risposte vere dopo i drammatici fatti del 3 maggio e la morte di Ciro Esposito.
«Bisogna punire qualsiasi forma di contatto tra società e tifoserie violente, prendendo posizioni nette. Un patto tra gentiluomini per combattere la violenza. E` una sfida culturale: tifare e non tifare contro coltivando un vero odio sportivo come invece è accaduto in questi anni».
Sul piano culturaleva rilandata la Nazionale.
«Vecchia battaglia, questa. I club si lamentano quando la Nazionale porta via i calciatori, poi però si ritrovano con giocatori che valgono il doppio grazie aduna bella prestazione ai mondiali…».
Il futuro presidente federale indicherà il nuovo ct. Lei chi sceglierebbe?
 «La scelta implica un progetto calcistico, un po` come quando arrivò Sacchi. Allegri, Guidolin, Mancini, sono tutte persone ottime. Il problema dei soldi è superabile. E` vero, parliamo di cifre alte, ma sono adeguate a tecnici che hanno un certo nome: con loro in panchina, la Figc rientrerebbe comunque dell`investimento in termini di visibilità e maggiori sponsorizzazioni».

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