‘Sulla riforma Rai si è registrata in Commissione un’ampia convergenza dei partiti presenti. Abbiamo lavorato alacremente, sono stati accettati emendamenti di tutti. Qualcuno si sta intestando questa riforma come se fosse voluta da una parte politica o da un’altra, ma non c’è nulla di tutto questo’
Così il senatore del Partito democratico Raffaele Ranucci, relatore in Commissione Lavori pubblici sulla Riforma Rai.
‘Il Pd ha portato a termine una legge già buona – ha sottolineato il relatore – migliorandola per arrivare ad una Rai moderna, in grado di stare sul mercato e con un amministratore delegato che sia un vero capo azienda. Il testo arriva in aula mantenendo il profilo di una nuova governance, ma sono state riscritte le deleghe al governo come i criteri con i quali scegliere i consiglieri di amministrazione nonché l’amministratore delegato. I curricula arriveranno direttamente a presidenti di Camera e Senato e poi portati in aula per le scelte dei singoli parlamentari. Non ci saranno né incompatibilità né conflitto di interessi con la nuova riforma. L’Ad non potrà per un anno ricoprire incarichi in altre aziende. Potrà a fare tutte le nomine con l’obbligo di portarle in consiglio mentre il Presidente sarà nominato dal CdA senza alcuna indicazione. Qualsiasi scelta fatta viene garantita l’indipendenza economica della Rai’.
‘Inoltre il Comitato Culturale sarà sostituito dal Presidente stesso e da due consiglieri, mentre la questione su gare e appalti sarà ripresentata in aula’
Così il senatore del Partito democratico Raffaele Ranucci, relatore in Commissione Lavori pubblici sulla Riforma Rai.
‘Il Pd ha portato a termine una legge già buona – ha sottolineato il relatore – migliorandola per arrivare ad una Rai moderna, in grado di stare sul mercato e con un amministratore delegato che sia un vero capo azienda. Il testo arriva in aula mantenendo il profilo di una nuova governance, ma sono state riscritte le deleghe al governo come i criteri con i quali scegliere i consiglieri di amministrazione nonché l’amministratore delegato. I curricula arriveranno direttamente a presidenti di Camera e Senato e poi portati in aula per le scelte dei singoli parlamentari. Non ci saranno né incompatibilità né conflitto di interessi con la nuova riforma. L’Ad non potrà per un anno ricoprire incarichi in altre aziende. Potrà a fare tutte le nomine con l’obbligo di portarle in consiglio mentre il Presidente sarà nominato dal CdA senza alcuna indicazione. Qualsiasi scelta fatta viene garantita l’indipendenza economica della Rai’.
‘Inoltre il Comitato Culturale sarà sostituito dal Presidente stesso e da due consiglieri, mentre la questione su gare e appalti sarà ripresentata in aula’