‘Gli abusivi non possono essere una lobby così forte’
Raffaele Ranucci, senatore Pd, firmatario dell`articolo sul «decoro dei complessi monumentali» all`interno del decreto Valore Cultura dell`ex ministro per i Beni culturali Massimo Bray, approvato ed entrato in vigore ad ottobre scorso, i tempi le sembrano maturi per una svolta concreta sulla regolamentazione del commercio ambulante?
«Certo che sono maturi. Ma mi permetto di sottolineare che lo erano già da tempo. Si poteva intervenire molti mesi prima, si è perso troppo tempo. E ora davvero non ci sono più alibi per l`immobilismo dell`amministrazione comunale con scuse di rinvii ad ulteriori tavoli di concertazione».
Lo scorso 17 gennaio lei ha presentato un`interrogazione parlamentare all`ex ministro Bray chiedendo il perché non venisse rispettata la legge sul decoro urbano delle aree monumentali.
 «Il decreto Cultura, che con il voto definitivo alla Camera è diventato legge da mesi, permette ai Comuni di intervenire sul decoro urbano, impedendo così a camion bar, banchetti ambulanti di bibite e oggettistica varia di invadere le aree monumentali. Eppure nulla è ancora mutato nello scenario del centro storico di Roma. La norma approvata stabilisce chiaramente di contrastare le attività commerciali su aree pubbliche di valore archeologico, storico e paesaggistico. Mi sembra molto grave che ancora non si sia intervenuti in modo risolutivo per il ripristino della dignità dei siti monumentali di Roma sottoposti a vincoli».
Secondo lei è lo spettro dei ricorsi al Tar da parte dei concessionari delle postazioni di vendita, il motivo di tanto immobilismo nell`amministrazione comunale?
«Ma qualsiasi atto amministrativo è soggetto a ricorso. Se qualcuno fa ricorso al Tar, allora loro facciano ricorso al Consiglio di Stato, per fare una battuta. Voglio dire: c`è un ufficio di avvocatura, allora facciano lavorare bene gli avvocati. E poi, scusi, ma di fronte al proliferare di bancarelle e di venditori ambulanti di souvenir e cianfrusaglie varie, più o meno abusivi, che deturpano e sfigurano queste aree sottoposte a vincoli archeologici, potrebbero fare ricorso anche i cittadini stessi di Roma. Ma è chiaro che il problema non è solo la cautela per i ricorsi».
In che senso, non solo per i ricorsi?
«Il lavoro di censimento delle postazioni nelle aree di pregio è stato fatto da mesi. Le mappe ci sono. Più che un tavolo sul decoro, si faccia ora un tavolo decoroso. O altrimenti mi vien da pensare che si preferisca tenere Roma così. Perché la lobby dei camion bar è più potente di noi? Perché l`abusivismo è più forte della legalità? Insomma, sono arrabbiato per Roma».
Che cosa dovrebbe fare il sindaco?
«Per quale motivo il sindaco non fa una verifica sulla trasparenza delle licenze delle postazioni, caso per caso? Perché non verifica l`origine dei titoli rispetto all`attuale postazione, e di chi è l`utenza per allacci della luce dei banchi? Qui non conta nessuna difficoltà economica, come per risanare le buche di Roma, qui conta solo la disciplina giuridica».

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