‘Vivete questa campagna come un derby tra la rabbia e la speranza. Tra chi scommette sul fallimento dell’Italia e chi pensa che l’Italia ce la puo’ fare. In politica avevamo i falchi e le colombe, ora abbiamo i gufi e gli sciacalli, che sfruttano ogni occasione per sottolineare che lo stato non c’e’ e che non ce la faremo mai’. Lo ha detto Matteo Renzi nel corso del suo intervento alla Direzione del PD ricordando che il 17 e 18 maggio i Democratici porteranno in piazza 10mila banchetti, e non solo nei comuni dove si vota. Renzi sara’ presente alle chiusure della campagna elettorale di Firenze, Bari e Prato.
Ha poi sottolineato che quello per le europee ‘non e’ un voto perche’ il governo abbia piu’ forza, non e’ un sondaggio sui ministri. Non coinvolge solo il segretario o il gruppo dirigente, ma interessa tutti. Noi stiamo nel Pse, e puntiamo ad essere la prima delegazione come numero di parlamentari eletti, per cambiare un’Europa che cosi’ com’e’ non va bene a nessuno’.
‘Gli 80 euro sono una misura elettorale? No, gli 80 euro sono un antipasto. Sono la prima misura del cambiamento. Sono il tentativo di restituire ai cittadini qualcosa che spetta loro di diritto’ ha aggiunto per poi rivolgersi a Beppe Grillo, che ‘e’ andato a Piombino per tentare di fare ancora una volta di piu’ lo sciacallo. Perche’ se c’e’ un luogo dove non vai ad attaccare il sindacato e’ una fabbrica in crisi. Non vai alla Lucchini a tentare di mettere i lavoratori e le lavoratrici contro il sindacato’.
Ha poi sottolineato che quello per le europee ‘non e’ un voto perche’ il governo abbia piu’ forza, non e’ un sondaggio sui ministri. Non coinvolge solo il segretario o il gruppo dirigente, ma interessa tutti. Noi stiamo nel Pse, e puntiamo ad essere la prima delegazione come numero di parlamentari eletti, per cambiare un’Europa che cosi’ com’e’ non va bene a nessuno’.
‘Gli 80 euro sono una misura elettorale? No, gli 80 euro sono un antipasto. Sono la prima misura del cambiamento. Sono il tentativo di restituire ai cittadini qualcosa che spetta loro di diritto’ ha aggiunto per poi rivolgersi a Beppe Grillo, che ‘e’ andato a Piombino per tentare di fare ancora una volta di piu’ lo sciacallo. Perche’ se c’e’ un luogo dove non vai ad attaccare il sindacato e’ una fabbrica in crisi. Non vai alla Lucchini a tentare di mettere i lavoratori e le lavoratrici contro il sindacato’.