“Un disegno di legge che introduce
nella nostra Carta fondamentale il principio della garanzia
della rappresentanza della comunità slovena al Parlamento
italiano, da declinare poi in legge ordinaria. Questo ddl
costituzionale deve permettere un salto di qualità alla tutela
della minoranza slovena, per passare dalle ‘facilitazioni’
previste nella legge Legge 38/2001 alle ‘garanzie’ dichiarate
nella Costituzione. Volutamente il ddl non entra nel merito
della strumentazione normativa successiva, per permettere alle
forze politiche la più ampia condivisione sul piano dei principi
generali”. Lo ha detto oggi a Trieste la senatrice Tatjana Rojc, presentando il disegno di legge “Diritto di tribuna in
Parlamento della minoranza linguistica slovena della regione
Friuli Venezia Giulia”, depositato a Palazzo Madama il 9
settembre.
Il dispositivo di legge si compone di un unico articolo:
“All’articolo 56 della Costituzione è aggiunto il seguente
comma: La legge determina le modalità per assicurare l’elezione
di un deputato in rappresentanza della minoranza slovena della
regione Fvg”. La senatrice ha spiegato che “con la riduzione del
numero dei parlamentari, cui ero contraria, è diventato molto
difficile se non impossibile rendere effettiva la disposizione
della legge 38, che riconosce e disciplina il diritto di
rappresentanza della minoranza nel Parlamento nazionale”.
“Finora sono sempre stati i partiti della sinistra – ha
sottolineato – ad assicurare la presenza di un rappresentante
sloveno al Parlamento e confido che l’attenzione del Pd
continuerà ad esserci, ma dobbiamo trovare un modo affinché la
presenza degli sloveni in Parlamento sia più sicura”.