“FdI e il resto del centrodestra
al Senato hanno detto ‘no’ al porto franco internazionale di
Trieste. Avevamo l’occasione ideale per passare dalle
dichiarazioni a un atto concreto, dimostrando di essere uniti al
di sopra delle parti. Bastava votare l’emendamento che ho
presentato alla legge di delegazione europea, ma il centrodestra
non ha voluto. Con parere contrario del governo e del relatore e
poi ai voti nell’aula del Senato la norma è stata bocciata.
Anche Fdi che pur vorrebbe intestarsi la primogenitura del porto
franco di Trieste, ha votato contro”. Così la senatrice Tatjana
Rojc (PD) sull’esito del voto di ieri sera sul suo emendamento
all’articolo 12 bis della legge di delegazione europea, che
delegava il governo ad attuare le iniziative occorrenti per
formalizzare alla Commissione europea la proposta di modifica
del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio,
“finalizzata all’esclusione della zona franca del porto di
Trieste dal territorio doganale dell’Ue”, garantendo “la piena e
corretta applicazione della normativa internazionale ed europea
in materia di libera lavorazione industriale delle merci nei
punti franchi del porto di Trieste”.
“Il porto è per Trieste e per tutta l’area un polmone per
l’economia – sottolinea la senatrice dem – a maggior ragione in
un momento in cui le crisi si sommano. Ultima è arrivata la
mazzata del Mar Rosso e le aziende a livello globale cercheranno
localizzazioni industriali in Europa con agevolazioni e
aumenteranno le scorte, che nel porto franco si possono stoccare
senza limiti temporali che invece ci sono nelle zone franche
comunitarie”. (ANSA).