“Come per le popolari, le BCC, MPS, non salviamo i banchieri, ma salviamo le famiglie, le imprese, i lavoratori. Nel caso specifico delle banche venete, le cause della crisi sono riconducibili alla Governance “malata” e agli effetti della grave crisi economica, che hanno danneggiato famiglie ed imprese, impattando sulle banche con insolvenze crescenti. Gli effetti della mancata approvazione del decreto sono evidenti a tutti” Così Gianluca Rossi, intervenendo in dichiarazione di voto sul Dl banche. “Quando si verifica una crisi, lo Stato – sottolinea Rossi – ha il dovere di intervenire, almeno nei casi in cui rischia l’intero sistema. Come sostenuto dal Presidente Mattarella la fiducia è un bene pubblico ed è caratterizzata da una chiara asimmetria: è molto facile distruggerla è molto difficile ricostruirla. Con le banche venete non abbiamo una crisi sistemica, ma focolai di crisi che potrebbero ingenerarla e per questo rivendichiamo la tempestività del provvedimento varato dal governo. In commissione finanze – sottolinea il parlamentare – abbiamo affrontato, con un apposito ordine del giorno, anche il tema della responsabilità degli amministratori e l’inasprimento delle pene. Ma questo va fatto con serietà e rigore. Così come pensiamo sia utile valutare con urgenza, nei prossimi provvedimenti, misure finalizzate a rafforzare gli interventi di ristoro in favore degli investitori, misure finalizzate a tutelare i piccoli risparmiatori che hanno comprato azioni, senza le necessarie informazioni sul grado di rischio da parte degli istituti bancari. “Per queste ed altre ragioni – conclude Rossi – il provvedimento serve al sistema bancario e al paese”.


Ne Parlano