“Il mercato mondiale dell’acciaio, ed in particolare le relazioni commerciali tra Unione Europea e Cina, squadernano le contraddizioni interne ai Paesi dell’Unione: come facciamo a contrastare una sovraccapacità produttiva cinese nel settore siderurgico di 350 milioni di tonnellate, pari al consumo europeo di due anni, se all’interno del mercato comunitario si compiono scelte basate su regole autoreferenziali e miopi, incapaci di tutelare il mercato interno?” Così il senatore del partito democratico Gianluca Rossi, capogruppo PD in commissione finanze commenta la notizia del Consiglio UE dei 28 ministri dell’industria per la competitività. Rossi prosegue: “Condivido la posizione del gruppo Socialisti&Democratici del Parlamento europeo, ci troviamo di fronte a questioni epocali, capaci di mettere in ginocchio il sistema industriale del Vecchio Continente: milioni di lavoratori del settore siderurgico europeo, al pari delle grandi aziende europee, attendono risposte cogenti a domande che non possono più essere posticipate e le cui risposte saranno un’importante asse politico”. Il senatore conclude: “Possiamo relazionarci alla Cina come a una normale economia di mercato? E’ possibile equiparare il sistema economico e normativo comunitario a quello che investe e deprime le nostre produzioni? E ancora, è forse giunto il momento di disegnare nuove strategie interne di più ampio respiro, che non creino storture come nel caso di Thyssen- Outokumpu?

 


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