“Aderisco alla manifestazione di Roma di

sabato 25 settembre perché il primo rischio da scongiurare è che
cali l’oblio sulla situazione delle donne afghane, che la loro
voce, la loro coraggiosa e rischiosa protesta contro il ritorno
del medioevo dei diritti, per la libertà, per il diritto
all’istruzione e al lavoro cada nel dimenticatoio delle nostre
agende politiche e mediatiche”. Lo sottolinea la vicepresidente
del Senato e responsabile Giustizia e diritti del Pd, Anna
Rossomando, che alla ‘Dire’ spiega: “Il drammatico ritorno al
potere dei talebani ci chiama direttamente in causa e ci impone
di non commettere almeno questo grave errore, di non disperdere
quel sentimento di solidarietà che quasi spontaneamente è nato
ovunque di fronte alle prime vittime del regime, appunto le donne
e il loro diritto al futuro”.
Poi, prosegue la senatrice dem, “c’è chiaramente ciò che
ognuno di noi può fare come il sostegno materiale alle realtà che
ancora operano in Afghanistan e la responsabilità della politica
europea e internazionale nel trovare degli spazi di intervento”.
Per questo, conclude Rossomando, “quest’anno è necessario
mettere al centro della giornata internazionale per
l’eliminazione della violenza contro le donne la situazione delle
donne afghane e lo faremo. Intanto- conclude- cominciamo con la
manifestazione di domani”.


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