Per quanto “riguarda le risorse che alle imprese possono arrivare dall’ambito del credito qui il ruolo dei Confidi assume centralità, con garanzie che agiscono da moltiplicatore delle risorse medesime evitando alle imprese di deprimere le scelte aziendali, prima a causa del Covid, ora a causa dell’inflazione, del rialzo dei tassi di interesse, della crisi e dei costi dell’energia”. Lo ha detto la vice presidente del Senato, Anna Rossomando (Pd), intervenendo al seminario nazionale ‘Federconfidi, mezzo secolo di storia di credito e garanzie’, organizzato a Roma, con il Patrocinio del Senato della Repubblica, su iniziativa della vice presidente stessa, in occasione del Cinquantesimo anniversario dalla costituzione di Federconfidi, la federazione che riunisce i sedici Confidi di area confindustriale. Secondo Rossomando, “rovesciare l’attuale congiuntura” economica “è indispensabile, e Confidi non può non essere coinvolto in questo impegno. I numeri delle imprese associate e servite, la quantità di risorse che riuscite ad attivare, il ruolo di utilità sociale che svolgete, vi investono della positiva responsabilità di concorrere, come fate da 50 anni, a disegnare un quadro di tranquillità e di operabilità, di avere un ruolo di interlocuzione con un mondo bancario al quale un economista come Stiglitz non manca di ricordare come l’innovazione lo riguardi direttamente”. Per Rossomando, “compito dunque dei Confidi è quello di connettere le informazioni sul rischio del credito ad una competenza in grado di ponderare il valore, le caratteristiche e le potenzialità di un’impresa, non dimenticando che le imprese non sono tutte uguali e non hanno tutte la stessa forza contrattuale verso le banche. In altre parole, Confidi può ovviare anche ad una eventuale carenza di innovazione del sistema del credito, ad un deficit di specializzazione, di competenze interne, di modelli decisionali e organizzativi con i quali si elaborano le informazioni e la loro selezione qualitativa”, ha concluso.


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