“La bocciatura da parte del TAR del ricorso presentato da Fratelli d’Italia contro la delibera sui beni comuni del Comune di Torino sancisce il fatto che la sicurezza e la vivibilità dei territori non sono slogan buoni per la campagna elettorale e che passano attraverso progetti, condivisi, coinvolgimento dei cittadini, rispetto e sinergia fra i vari livelli istituzionali. Per la prima volta da anni l’amministrazione comunale si sta facendo carico dell’immobile di corso Regina Margherita, il cosiddetto centro sociale Askatasuna, autogestito per anni, centro di antagonismo, ma anche di alcune progettualità spontanee con il quartiere. La delibera comunale che ha dato l’avvio ad una progettualità di bene comune, passando attraverso un regolare bando pubblico, è una iniziativa concreta per riportare l’immobile in una gestione legittima, rispettosa delle norme di sicurezza e della partecipazione regolare di cittadini e istituzioni. Non è la prima volta che la destra cittadina tenta, in spregio alla sussidiarietà fra i livelli istituzionali, di intervenire propagandisticamente sulle attività della città di Torino. Soprattutto in zone fragili dal punto di vista sociale. Senza equità sociale sicurezza e legalità restano due parole vuote. Una città sicura è una città vivibile che offre opportunità per una buona qualità della vita per tutti i cittadini e le cittadine. La norma regionale introdotta dall’assessore Marrone snatura il concetto stesso di bene comune, che rappresenta una volontà dell’amministrazione di avviare percorsi di regolarizzazione, garantendo sicurezza per tutti, ma valorizzando le esperienze positive nate spontaneamente sui territori. Vietare questo percorso in casi di occupazione significa condannare quegli immobili a restare per sempre luogo di conflitto e di degrado. Ma non ci stupisce perché il disagio nei quartieri per il centrodestra non è un problema da risolvere, piuttosto un vessillo da brandire per la campagna elettorale. Attendiamo invece le proposte della Regione per affrontare seriamente la povertà in quei quartieri, perché il click day del fondo Vesta, ovvero la lotteria del bonus on line, difficilmente darà una opportunità alle molte fragilità sociali della nostra città, giovani e anziani in primo luogo”.

Lo dichiarano la vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando e la consigliera regionale del Pd, Nadia Conticelli.


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