“La risposta del Governo è stata insoddisfacente innanzitutto sul tema della collaborazione tra Italia e Albania, che mi sembra smentita dai fatti. Infatti su una questione alla portata, tra l’altro già normata da un protocollo d’intesa tra i due Paesi per agevolare il trasferimento qualora venisse richiesto, non si è ancora arrivati a un epilogo. Sullo specifico delle condizioni degli istituti penitenziari e, in particolare, della casa circondariale Lorusso e Cutugno, oggi, su 1.064 posti regolamentari, abbiamo 1.450 detenuti. Ed è di questa settimana la notizia dell’ennesimo suicidio. Sul tema delle condizioni psicologiche e psichiatriche i protocolli a cui fa riferimento il governo, sembrano delle petizioni di principio. Se stiamo ai numeri parliamo di cinque psichiatri addetti a fronte di oltre 3.500 prestazioni e del fatto che si continuano a non fare colloqui di primo ingresso con gli psicologi dell’Asl. La questione del personale operante negli istituti penitenziari è ancora in altissimo mare, ci sono delle carenze di organico assolutamente drammatiche. Ancora con riferimento all’Istituto Lorusso Cutugno, registriamo la presenza di un solo mediatore culturale e 16 educatori, quando ne sarebbero previsti almeno 18 e stiamo parlando ancora di numeri insufficienti. Quindi sul tema delle carceri e dell’espiazione della pena siamo ancora alla stagione degli annunci, a provvedimenti contraddittori e alla genericità di protocolli che non prevedono interventi concreti”.
Lo ha detto in aula a Palazzo Madama la vicepresidente dem del Senato Anna Rossomando, in seguito alla risposta del sottosegretario Ostellari all’interrogazione sul caso del mancato rimpatrio del cittadino albanese detenuto nella casa circondariale Lorusso e Cutugno.

28 marzo 2024


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