“L’ordinanza del Consiglio di Stato che ha bocciato la recente circolare del Mur che limitava agli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento l’uso degli strumenti compensativi nei test di ingresso all’università, pone con ancora più urgenza la necessità di una legge quadro che preveda l’estensione dei diritti introdotti con un emendamento a mia prima firma alla legge 25/2022 a tutto il ciclo di vita delle persone con DSA, andando quindi oltre la legge 170 del 2010. Il caso della studentessa di Torino è esemplificativo e nonostante i passi avanti degli ultimi 14 anni il quadro non è ancora sufficiente, come abbiamo più volte denunciato assieme all’Associazione nazionale dislessia. In Italia, in base al numero delle certificazioni presentate, l’incidenza del disturbo è pari al 5% della popolazione: dunque le persone con DSA sono circa 3 milioni, di cui 1,2 milioni gli adulti lavoratori o in cerca di un’occupazione. Rivolgo un appello a tutte le forze politiche in Parlamento, approviamo all’unanimità il disegno di legge che ho presentato a inizio legislatura “Norme in materia di disturbi specifici dell’apprendimento in ambito scolastico, universitario e lavorativo”. Almeno su questi temi, i diritti fondamentali di ragazze e ragazzi, sarebbe utile dare un segnale di unità”.
Lo dichiara la vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando.