“A soli 2 giorni dalle celebrazioni del 2 giugno, maggioranza e governo hanno censurato la discussione parlamentare sul Ddl Sicurezza, nelle aule da più di un anno, presentando un decreto e silenziando l’opposizione. Uno strappo parlamentare di enormi dimensioni. Con questo provvedimento vengono introdotti 14 nuovi reati: dal reato di autore, vedi le detenute madri, fino alla resistenza passiva. Si travolgono la presunzione d’innocenza e il principio di proporzionalità della pena, perché per l’occupazione abusiva viene punita con le stesse pene per la morte sul lavoro, così come viene travolto il principio di offensività, vedi l’estensione delle pene per detenzione e spaccio di stupefacenti alla cannabis sativa. Dopo tutto questo ci chiediamo dove siano i garantisti della maggioranza, perché non si può contrapporre il diritto alla sicurezza alla sicurezza dei diritti. Invece la destra promette sicurezza in cambio di libertà, ma in realtà l’unico interesse è mantenere l’ordine sociale costituito senza nessun dissenso. Infine si scaricano sulle forze di polizia le tensioni sociali che non vengono affrontate, ma parallelamente non si prevede nulla per le retribuzioni di questi lavoratori, costretti a fare gli straordinari per raggiungere un salario che possa chiamarsi dignitoso. La maggioranza, in sostanza, parla di governare, ma in realtà vuole comandare; parla di popolo, ma in realtà vuole dei sudditi. E noi saremo sempre contro questa impostazione”.
Lo dichiara in una nota la vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando.