“Celebriamo con solennità il 25
Aprile, in Parlamento, perché il nostro Parlamento repubblicano
e costituzionale ha radici ben piantate nella lotta di
Liberazione, che ha dato il segno alla democrazia parlamentare
che ci è stata consegnata, scegliendo di essere liberi e non di
essere liberati. Resistenza, Liberazione e Costituzione hanno
scritto le regole democratiche e l’architettura istituzionale
repubblicana: pluralismo nelle istituzioni e nella società,
equilibrio e separazione tra i poteri dello Stato, limiti al
potere esecutivo per non diventare una ‘democratura’, un sistema
di pesi e contrappesi. Tutto questo costituisce la civiltà della
convivenza, in cui giganteggia la parola pace contro tutte le
guerre, dal Medio Oriente all’Ucraina fino a quelle dimenticate
come nel Sudan”. Lo ha detto la vicepresidente dem del Senato,
Anna Rossomando, intervenendo in aula per la celebrazione del 25
Aprile.
“Principi come quello dell’unità nazionale, che non può fare
a meno della coesione, condanna ai nazionalismi di ieri, di oggi
e di domani – ha continuato – che hanno prodotto guerre e
disastri per le popolazioni: tutto questo è stato pensato e
immaginato mentre si moriva sulle montagne, così come è stato
dal confino dell’isola di Ventotene dove è nata l’idea di una
nuova Europa unita, solidale, politica e noi oggi guardiamo a
quel progetto, perché abbiamo la necessità di politiche comuni
di sostegno all’economia, al lavoro, alla sicurezza comune. Il
25 Aprile è il nostro patrimonio pubblico che costituisce la
nostra identità collettiva, non di parte, ma dalla parte giusta
della storia. Un sistema di valori che riscattò e rinnovò il
concetto di patria”.